SALERNO- Avviato un progetto sperimentale per tracciare lo stato di salute nelle carceri italiane e che vedrà coinvolte sei regioni italiane. Oltre alla Regione Lazio l‘iniziativa, che si muove nell’ambito del progetto varato dal Ministero della Salute, ha valenza interregionale coinvolgendo la Regione Toscana, ente capofila, le Regioni Umbria, Veneto, Liguria e l’Azienda Unita’ Sanitaria Locale di Salerno.
Dall’inizio del mese di febbraio 18 medici del Lazio stanno effettuando uno screening di massa sullo stato di salute degli oltre 7.000 detenuti che vivono nelle 14 carceri laziali, secondo un comunicato della Regione. “Uno studio utile a prevenire le malattie e in particolare i suicidi all’interno degli istituti di pena”, afferma la nota.
“Quello avviato e’ un progetto di grande civilta’ che ritengo significativo per migliorare la sanita’ penitenziaria della nostra regione – ha detto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti -: per la prima volta si avvia infatti uno screening di massa della popolazione carceraria. Si tratta di una rilevazione strategica di dati, effettuata con criteri controllati su sei regioni pilota, che fornira’ una visione epidemiologica globale e sostenibile della popolazione carceraria e permettera’ di mettere in atto interventi utili a garantire le cure adeguate e a ridurre la piaga dei suicidi”. L’iniziativa della Regione Lazio si muove nell’ambito del progetto ministeriale per monitorare la salute dei detenuti negli istituti penitenziari di sei regioni italiane.
Alla “Casa Circondariale di Rieti”, alla fine di questo percorso, spetta il compito di valutare i rischi suicidari attraverso uno specifico protocollo di intervento elaborato dal tavolo tecnico ministeriale.