ARCHIVIOLecce, a Natale musica troppo alta in centro: Gerard Depardieu s’infuria e parte l’esposto

admin09/01/2014

depardieu

Una cosa è la sacrosanta battaglia contro la tassazione del 75% del proprio reddito oltre il milione di euro, un’altra è prendersela con chi non ti lascia dormire in pace. Trattandosi di Gerard Depardieu, francesissimo attore innamorato dell’Italia (del suo cibo e del suo vino, in particolare) può perfino essere che le pretese dell’incolore Hollande che lo spinsero a chiedere «asilo» in Russia, siano preferibili all’idea di non poter chiudere occhio. 

 

Sta di fatto che il corpulento e appassionato attore sembra abbia ingaggiato una singolar tenzone delle sue, e stavolta l’Eliseo non c’entra. Il problema ce l’ha invece con un ristoratore di Lecce, splendida capitale del barocco a sud di Napoli, dove ha acquistato un appartamento in pieno centro storico. Ed è qui che la faccenda si incaglia.

Depardieu aveva deciso di trascorrere il Natale nel suo buen retiro salentino ma i decibel emanati dalla musica di un locale di via Cairoli, proprio sotto casa, pare l’abbiano reso una furia. Al punto da fare un salto in questura il giorno di Santo Stefano per il tradizionale esposto-denuncia per schiamazzi notturni, tipico dell’Italia alle prese con la Movida. Succede ovunque, solo che non tutti si imbattono in un Depardieu. A differenza di Nando Carrozzo, titolare del Nando’s biereteque, che sulla sua strada ha incocciato proprio l’attore nella sua fase cheta.

«E’ venuto a dirmi che non potevo stare aperto fino a tardi» – ha dichiarato- «ma ammesso pure che ci siano stati rumori molesti, gli ho fatto presente che esiste un’ordinanza che consente di restare in attività fino alle 2 di notte». Figurarsi se a un francese possano mai scender giù i regolamenti di un italiano. Infatti, pare che l’amante dei nostri vini (e forse, sol per questo, inviso Oltralpe) abbia lo stesso sporto denuncia. Da qui in poi si «italianizza» il tutto: nel senso che «ad esposto, esposto e mezzo» avendo il signor Carrozzo replicato con un’altra denuncia contro l’attore, secondo cui in una delle recenti notti allegre sarebbe piovuta acqua sulla testa del popolo della movida. Dal suo appartamento? Il seguito sarà dettaglio regolamentare, visite ispettive, funzionari comunali e agenti della questura. 

Unica chance per la pace? Invitare Depardieu non per uno ma per diversi calici di vino italiano. La birra, specie se bevuta da altri, forse lo rende nervoso.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 9 gennaio 2014)

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