ARCHIVIOLa tassa-beffa: nella “Terra dei fuochi” sommossa contro la Tares

admin17/01/2014
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incendio-pneumatici

Facendo le dovute proporzioni, è un po’ come quando il governo cinese scrive ai congiunti del condannato a morte appena giustiziato per il rimborso del costo della pallottola utilizzata dal boia. Così funziona in Italia in tema di tasse e tributi in generale, figuriamoci in Campania quando si tratta di pagare anche un solo centesimo per la raccolta e lo smaltimento della spazzatura: una beffa che a breve sperimenteranno anche Sicilia, Lazio e Puglia. Ne sentiremo parlare senz’altro.

 

Al netto della persistente sacca di inciviltà di parte della popolazione (che non assolve ma si aggiunge alla storica insipienza delle classi dirigenti) ciò che si è verificato ieri a Giugliano, provincia «profonda» di Napoli, è il sintomo di qualcosa andata già oltre la schizofrenia istituzionale. Centinaia di persone hanno infatti manifestato a viva forza, riunendosi dinanzi agli uffici comunali del centro in provincia di Napoli, contro l’aumento esponenziale della T.a.r.e.s., ultimo acronimo (almeno fino al momento in cui scriviamo) escogitato dal governo in carica per indicare i tributi per immondizia e servizi municipali, vale a dire quella stessa roba che dicono quotidianamente di non aver ritoccato verso l’alto nonostante la solare evidenza del contrario. Insomma, materia sensibile ovunque in Italia, figuriamoci in un posto dove nella migliore delle ipotesi ti svegli al mattino ricoperto di fuliggine alla diossina causata dai famosi roghi che da anni delimitano i confini tra il mondo contemporaneo e il girone dantesco della conurbazione Napoli-Caserta, un tempo Campania felix ed oggi scenario di fondo del migliore Cormac McCarthy. Resta da capire come mai sindaci, amministratori, prefetti, capi di procura, pubblici ministeri, giudici, questori, assessori, deputati, senatori e rappresentanti politici vari di (quasi) ogni appartenenza degli ultimi anni siano ancora a piede libero. Ma questa è – per ora -un’altra storia.

Ieri, intanto, a Giugliano s’è scatenato un piccolo finimondo con lanci di pietra, bottiglie e qualche corpo a corpo sfociato poi in tafferuglio generalizzato con le forze di polizia intervenute. Il tentativo di forzare il cordone per entrare in municipio è stato respinto con il rituale lancio di lacrimogeni. La manifestazione è stata organizzata dai comitati locali che, giustamente, protestano contro l’aumento vertiginoso del tributo sulla spazzatura che sa tanto di colpo di grazia in capo ad una situazione compromessa da anni.

Gli stessi comitati hanno tentato più volte di arginare il malessere attraverso un tentativo di mediazione con le rappresentanze istituzionali che hanno il gravoso compito di applicare la legge in loco: evidentemente non è bastato se si considera che la cosa è degenerata al punto da ritornare al centro della scena mediatica quasi fossimo in pieno Rinascimento bassoliniano. Una delegazione dei cittadini giuglianesi ha incontrato i commissari prefettizi con l’obiettivo di verificare la possibilità di rimodulare la tassa, il cui importo è ritenuto per tantissime famiglie davvero insostenibile. Già la scorsa settimana c’è stata, sempre a Giugliano, una manifestazione di protesta al termine della quale era stata decisa la sospensione del pagamento della prima rata della Tares. Ieri il primo epilogo.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 17 gennaio 2014)

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