ARCHIVIOUna statale ricoperta di «munnezza»: cari pm, ma queste bestie quando le arrestate?

admin03/12/2013
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Ss19 munnezza 2

Le foto che vedete, pur di pessima qualità perché scattate con un telefonino in condizioni precarie tenuto conto del posto, sono il classico biglietto da visita di una comunità. In questo caso quella battipagliese ed ebolitana, all’incirca centomila persone, abbondantemente infiltrata da trogloditi e bestiame vario. Immondizia a gogò scaricata lungo la Strada statale 19 che collega le due città in provincia di Salerno.  

 

Foto che raccontano della tragedia dei rifiuti in Campania molto più di inchieste giornalistiche (migliaia, confuse e monotematiche in larga parte), giudiziarie (pochissime, tardive e come al solito inconcludenti) e ambientaliste (non si contano, sono tra le cause principali del disastro, la camorra è l’effetto non la causa).

Non è l’unico posto, sia chiaro, chi gira per il territorio regionale almeno un po’ ne troverà a decine di strade così, perfino sui tratti autostradali e delle tangenziali, invase del possibile ma soprattuto dell’impossibile. E’ un questione di popolazione, c’è poco da indignarsi se qualcuno (anche se del nord del Paese) lo fa notare. A tutto questo, poi, si aggiunge la insipienza della politica, delle istituzioni, delle amministrazioni locali. Nella fattispecie inutile attardarsi sull’analisi di chi è al timone nei rispettivi centri: la sensazione che siano avvitati su se stessi si fa quasi certezza, al netto delle differenze attuali nella gestione comunale. Che pur non c’entra con una strada statale che, di norma, sarebbe competenza dell’Anas. La quale se ne frega delle segnalazioni (ove mai effettivamente ci fossero state) pervenute da enti e/o cittadini. Ss 19 munnezza 3

Qualche tempo fa, se la memoria non gioca brutti scherzi, se ne occupò di sguincio la stampa locale, ma vanamente: anch’essa ha le sue enormi difficoltà, quasi tutti tengono famiglia e spesso si rincorrono scemenze e retroscenismi farlocchi che al massimo interessano una decina di persone. Certo, se si concentrasse il tiro basterebbe una campagna di sette giorni e l’Anas correrebbe. Inutile perché in pochi giorni saremmo punto e a capo? Può darsi, intanto se si «massacrano» per bene questi farabutti tanto occupati da non aver il tempo di depositare la spazzatura nei cestini adatti, un passo avanti è compiuto.I «primi cittadini» rispettivi, se e quando se ne accorgano, dovrebbero incatenarsi da qualche parte e pretendere che l’Anas o chi per essa cancelli questo schifo. Ss19 munnezza 2Figuriamoci se quelli di Eboli o Battipaglia (seppur, quest’ultima, in regime commissariale da qualche mese) si preoccupano di queste piccolezze: certo, un guaito risulta agli atti dell’opinione pubblica ma tutto è morto nel volgere di un paio d’ore. Posizionare telecamere, che rappresentano una spesa piccola e abbordabile, potrebbe essere l’inizio, dopodiché tolleranza zero verso chiunque. E al diavolo le procedure, le competenze e tutto l’insopportabile armamentario del burocratese, ciò che sta uccidendo un’intera nazione. 

Un’ultima considerazione/esortazione/provocazione: cari pubblici ministeri, avete aperto indagini tra le più improbabili e temerarie (ricavandone spesso magrissime figure), avete rivoltato -quando volevate- interi apparati politici ed imprenditoriali, avete inaugurato fascicoli di indagine su disastri ambientali suggeriti da ambientalisti o giornalisti militanti, avete ingabbiato persone di ogni tipo, molto spesso senza ragione e con le conseguenze del caso, e così via. Bene: che cosa serve per «ammanettare» qualcuno responsabile di questo schifo? Le leggi ci sono sull’abbandono dei rifiuti. Il sindaco di Salerno, De Luca, è stato sotto processo per aver ordinato il deposito per due giorni dei riufiti del capoluogo ad Ostaglio, quando la rinascimentale Campania di Bassolino con una legge ad hoc chiuse le discariche per rincorrere le idiozie dei vari Wwf, Legambiente e comitati vari, lasciando in strada migliaia di tonnellate di spazzatura, le cui immagini ci hanno accompagnati per un ventennio almeno.

Ora, se vi dovesse rimanere del tempo tra un’indagine sulle tessere dei partiti o sulle piazze di Salerno o altre cazzate, potreste per favore interessarvi anche di questo?

Peppe Rinaldi

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