ARCHIVIOTessere Pd gonfiate: a Salerno rischio annullamento

admin22/11/2013
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Salerno-Cantiere-Crescent-e-Piazza-della-Liberta2

Annullare il voto del congresso Pd di Salerno? L’aria che tira non è buona, la decisione dovrebbe essere presa in giornata. Ieri mattina la notizia circolava con insistenza dopo che un sito web locale generalmente ben informato, (www.agendapolitica.it) aveva dato conto di una «pratica» seguita dal segretario Epifani in persona. Poi la smentita, seppur dei soli dirigenti salernitani, che non ha però cambiato di molto la situazione.

 


La commissione dei garanti rischia ora di vedersi investita di un ruolo sproporzionato rispetto alla sua mission: perché dall’esito della discussione ne può discendere -in linea teorica- lo stravolgimento di una consultazione «elettorale» che, a sua volta, avrà effetti pratici sull’assetto politico complessivamente inteso.

Se si considera che Renzi, grazie al plebiscito sulla sua mozione incassato a Salerno città  e provincia (97 e 71% rispettivamente) ha ricavato almeno un paio di punti percentuali in più rispetto a quanti ne avrebbe ottenuti se De Luca non avesse deciso di virare su di lui, si capisce pure perché la materia s’è fatta incandescente. Del resto il comitato Cuperlo attraverso il portavoce Patrizio Mecacci mai avrebbe immaginato che scoppiasse l’ordigno della Dda col naso nelle tessere e la procura ordinaria con gli occhi sul Crescent (la grande piazza sequestrata per irregolarità urbanistiche, in foto) che hanno moltiplicato, giocoforza, gli effetti delle denunce interne.

Lo stesso segretario provinciale, Nicola Landolfi, ha parlato di «procedure trasparenti» che non giustificherebbero alcuna sospensione.
Un dato su tutti: l’altro anno con Bersani avvenne la stessa cosa a Salerno ma non accadde nulla. Perché? Semplice: non c’era Letta a Palazzo Chigi.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 22 novembre 2013)

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