L’Italia ha deciso di chiedere l’annullamento dello stop ai fondi Ue destinati alla Campania per i rifiuti deciso dalla Commissione europea e confermato da Lussemburgo. Lo scorso 19 aprile il Tribunale Ue ha infatti appoggiato le decisioni di Bruxelles di non versare all’Italia i contributi finanziari Fesr per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
L’Italia, per l’istituzione Ue, non ha adottato tutte le misure necessarie, come aveva gia’ constatato anche la Corte di giustizia europea a marzo 2010. Lo stop deciso da Bruxelles, secondo quanto deciso da Lussemburgo ad aprile, era legittimo in quanto direttamente collegato al finanziamento con soldi Ue delle misure al centro della procedura d’infrazione aperta, ovvero la realizzazione del sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti in Campania e, in particolare, per la raccolta differenziata.
Al centro del contenzioso ci sono infatti i finanziamenti provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per 46,6 milioni di euro. Fondi che, secondo il piano operativo presentato dalla Campania e approvato dalla Commissione nel 2000, dovevano servire a cofinanziare la realizzazione delle tante operazioni previste nel quadro del sistema regionale di gestione e smaltimento de rifiuti.