ARCHIVIOL’arte naif conquista la città di Furore con oltre 40 opere in mostra

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FURORE(SA)- “La casa dei naif italiani” è Furore che ospita una rassegna molto significativa della collezione luzzarese e che vede in mostra i principali maestri naifs italiani, tra i quali spiccano Pietro Ghizzardi e Bruno Rovesti


Non di secondaria importanza sono le opere in esposizione di altri famosi artisti, quali Ninetto Baracchi, Norberto Proietti, Enrico Fereoli, Bruno Bricoli, Francesco Galeotti, Ferruccio Bolognesi, Alceo Poltronieri, Graziolina Rotunno, Luigi Pillitu, Antonio Donati e, dulcis in fundo, Franco Mora. 
Quest’ultimo ha realizzato negli anni scorsi a Furore ben tre murales, nell’ambito della Galleria en plein air Muri d’Autore. Un’esposizione di valore internazionale, che fa seguito al successo presso la galleria Likovnnih Samorastnikov di Trebnje (Slovenia), dove il Museo Cesare Zavattini è stato ospite nell’anno 2012. 

Il progetto, curato da Simone Terzi, si avvale di un importante catalogo appositamente studiato ( in italiano, in inglese e sloveno ) e punta alla valorizzazione della storica collezione del Museo di Luzzara gestito dalla Fondazione Un Paese.
La mostra, il cui ingresso è libero ( apertura: ore 10.00 – 14.00; ore 16.00 – 19.00 ), permette stimolanti percorsi in quell’affascinante labirinto della pittura Naif. 


Ad ulteriore conferma della grande acutezza di Cesare Zavattini, luzzarese, che ha saputo coniugare l’amore per il cinema con l’amore per la pittura, facendone i pilastri di un’esistenza che è per molti aspetti una lezione per chiunque voglia fare cultura. 
Lo scambio culturale Furore – Luzzara, sarà completato nella prossima primavera, quando “Il Paese che non c’è” porterà a Luzzara le sue Identità Golose con numerosi stands nelle piazze della cittadina emiliana. L’iniziativa si avvale del sostegno delle amministrazioni comunali di Luzzara e di Furore, del contributo di Sa.ba.r, con il patrocinio dell’Università Popolare di Furore, della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Reggio Emilia. 

La mostra si chiuderà il 6 gennaio 2014. 

 

Redazione Eolopress

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