NAPOLI- E’ Antonio Prete, professore emerito all’Universita’ di Siena, il vincitore del premio nazionale ”La Ginestra” 2013, conferito a personalita’ della cultura che si siano distinte nell’analisi, nell’approfondimento e nella divulgazione della poesia di Giacomo Leopardi.
Il Comitato scientifico del premio, presieduto da Massimo Marrelli, Rettore dell’Universita’ Federico II, e composto da Arturo de Vivo, Emma Giammattei, Mauro Giancaspro, Fabiana Cacciapuoti, Donatella Trotta, Valeria Sampaolo e Matteo Palumbo, coordinatore del Premio, Giuseppe Ascione e Paolo Romanello ha assegnato il riconoscimento al professor Prete, anche scrittore e critico letterario, per aver dedicato gran parte della sua attivita’ scientifica a Giacomo Leopardi, segnando – si legge nella motivazione – una effettiva svolta negli studi specialistici con il volume ”Il pensiero poetante”.
Antonio Prete ha affrontato delicate questioni teoriche e praticato letture meticolose dei testi in prosa e poesia, Ha mostrato come, nel poeta di Recanati, poesia e filosofia si congiungono in maniera indissolubile e l’immaginazione agisce simultaneamente come il motore del pensiero e della creazione lirica. In questo specifico settore di studi, come negli altri interventi, Antonio Prete ha scritto un’ininterrotta difesa appassionata e inventiva della letteratura, del suo sapere, delle sue forme.
La cerimonia di premiazione e’ in programma giovedi’ 12 settembre, a partire dalle 19,30, nella settecentesca Villa delle Ginestre, a Torre del Greco, dove Leopardi soggiorno’ dal 1836 al 1837 componendo alcune liriche tra le quali ”Il tramonto della luna” e ”La Ginestra”.
La manifestazione, giunta alla settima edizione, e’ organizzata come di consueto dal Rotary Club ”Torre del Greco – Comuni Vesuviani”, in collaborazione con la Fondazione Ville Vesuviane, l’Universita’ degli Studi di Napoli Federico II, il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella.
Il premio ”La Ginestra” (www.premiolaginestra.it) intende celebrare la figura di Giacomo Leopardi e i luoghi che in Campania sono stati amati dal grande poeta recanatese. Nell’ultima edizione il riconoscimento fu conferito al regista napoletano Mario Martone che, con la messa in scena delle ”Operette morali”, ha proposto una rappresentazione raffinata e avvincente dei temi cruciali del mondo leopardiano.