ARCHIVIOTecnologia napoletana per la guerra alle coltivazioni di marijuana in Albania

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Marijuana Lazarat Albania

La coltivazione di marijuana in Albania si rivela una vera e propria industria da miliardi di euro, dove solo nel villaggio di Lazarat, nel sud del paese, a ridosso del confine con la Grecia, il prodotto finito frutterebbe 4,5 miliardi di euro l’anno, poco meno del 50 per cento del Pil nazionale albanese.

 

“Lazarat, appare dal cielo (foto) come un’unica estesa area di produzione, che da sola ha 319 ettari di terreno coltivati di cannabis, pari ad altrettanto campi di calcio, che producono oltre 900 tonnellate di prodotto finito che immessi sul mercato europeo, al prezzo di dettaglio pari a 5 euro al grammo, equivalgono a circa 4,5 miliardi di euro”, ha affermato oggi a Tirana il comandante del Gruppo esplorazione aeromarittima della Guardia di finanza italiana Stefano Bastoni, al termine di una missione finalizzata alla localizzazione delle piantagioni di cannabis in Albania. Lazarat e’ da anni simbolo della coltivazione di marijuana, dove i tentativi di intervento della polizia sono stati quasi sempre, respinti a colpi di armi. Per la sua missione, la Gdf italiana ha impegnato un suo velivolo P166 Dp1, equipaggiato di sensori e fotocamere digitali ad altissima definizione.

I dati raccolti sono stati elaborati in collaborazione con il Centro di competenza Benecon, dell’universita’ di Napoli che ha fatto uso anche di immagini digitali satellitari. Dallo scorso 3 giugno, la Gdf ha realizzato sorvoli sulle zone considerate problematiche identificando 304 piantagioni estese su 4.5 ettari, che oltre a Lazarat, produrrebbero 32 tonnellate di cannabis.

“Siamo intervenuti distruggendo le coltivazioni in 108 piantagioni ed abbiamo arrestato 23 persone, e stiamo continuando anche nelle altre zone”, ha dichiarato il direttore generale della polizia albanese Hysni Burgaj. Lo scorso anno sono state sequestrate circa 21 tonnellate di marijuana.

Redazione Eolopress

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