ARCHIVIOStrage in Irpinia/7. Il mistero dei rottami

admin02/08/2013
https://www.eolopress.it/index/wp-content/uploads/2013/08/Irpinia_tragedia_viadotto_acqualonga.JPG

Irpinia tragedia viadotto acqualonga

Ora è ufficiale. Sono tre gli indagati per la strage del bus precipitato dal viadotto Acqualonga (foto) sul tratto dell’A16 tra Baiano e Monteforte Irpino. 

 

 

Si tratta di due dirigenti della Società Autostrade per l’Italia, Michele Renzi e Antonio Sorrentino, rispettivamente direttore e vice direttore del Tronco autostradale «Cassino», e di Gennaro Lametta, titolare della società proprietaria del mezzo (la “Mondo Travel” di Giugliano), nonché fratello dell’autista del bus finito nella scarpata, morto anche lui nell’impatto.

Nel frattempo il lavoro della procura di Avellino procede spedito con la notifica degli atti ai numerosi parenti delle vittime, per poi passare alla fase successiva con vari accertamenti autoptici: basta anche un sola notifica errata o mancata per inficiare il tutto, ecco perché si va avanti con la massima cautela.

Una delle altre novità emerse durante la giornata di ieri è l’ipotesi, al vaglio nuovamente degli inquirenti irpini, che i pezzi meccanici ritrovati nel punto che precedeva l’impatto contro i blocchi di cemento (anche questi nel mirino degli investigatori) non appartenessero al bus: la qual cosa, se confermata, cambierebbe lo scenario, trovandoci dinanzi ad un bus che aveva finora macinato circa 800mila km seppur con una revisione formalmente superata a pieni voti.

Nell’area della tragedia, sottoposta a sequestro e dove si sono registrati squallidi episodi di sciacallaggio, potrebbero anche trovarsi altri resti umani che gli inquirenti intendono recuperare e rimuovere al più presto.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 2 agosto 2013)

admin

Leave a Reply