Sono tutti e cinque al Santobono (foto) centro di eccellenza pediatrico italiano: sono in ottime mani ma la sensazione di scoramento si duplica quando il direttore sanitario, il dottor Carlo Maranelli, fa sapere che al capezzale dei bambini non c’è nessun genitore.
Significa che sono morti o, nella migliore delle ipotesi, ancora in vita ma ricoverati in altri ospedali, forse a Salerno, forse ad Avellino o al Cardarelli di Napoli. Un «dettaglio» che fornisce la cifra di una tragedia che aumenta col passar delle ore: specie per i più piccoli.
Al Santobono sono due i bimbi in rianimazione: Francesca, 3 anni, molto grave, operata per una frattura al cranio che, molto probabilmente, sarà nuovamente sottoposta a intervento. Nello stesso reparto anche un bambino, Cristoforo, stessa età, condizioni molto gravi. In neurochirurgia ma non in pericolo di vita, c’è un bimbo di 10 anni con una frattura alla mandibola, si tratta del fratellino di Francesca. Accanto a lui c’è Maria, una femminuccia di 4 anni con una frattura alla tibia e al perone. L’ultima si chiama Marianna, ha 10 anni e si trova in chirurgia d’urgenza per una frattura alla mandibola. I bambini sono giunti nella notte provenienti dagli ospedali di Avellino e Nola.
Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 30 luglio 2013)