”L’allarme lanciato dalla Confcommercio nazionale sull’aumento del gettito locale e’ davvero preoccupante. Dall’indagine del Cer, tra le altre cose, emerge chiaramente che la nostra Regione vanta il triste record, insieme alla Campania, della pressione fiscale piu’ alta”.
E’ quanto dichiara il presidente della Confcommercio di Roma, Giuseppe Roscioli. ”E’ evidente che oramai questa situazione e’ intollerabile e che questo scenario e’ assolutamente contrario a qualsiasi prospettiva di crescita e sviluppo. Sicuramente e’ proprio l’IRAP – continua Roscioli – la tassa piu’ ‘odiata’ dagli imprenditori che, se in territori come, ad esempio, il Veneto, la Lombardia od il Piemonte, si attesta al 3,90%, nel Lazio e’ salita al 4,82%, al secondo posto nella scala delle aliquote piu’ elevate (la massima e’ a 4,97%). Se a questo valore sommiamo l’Ires, pari al 27,5%, e’ evidente che in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo sopravvivere per una piccola e media impresa diventa una vera scommessa”.
”Nel Lazio, quindi, e nella Capitale – conclude Roscioli – le condizioni in cui le imprese sono costrette ad operare sono cosi’ sfavorevoli che la domanda che oggi dovremmo porci e’ non tanto ‘Perche’ le imprese arrancano?’ quanto ‘Perche’ ne sopravvivono ancora tante?”’.