Campania, Sicilia e Calabria: e’ questo il podio della triste classifica dell’illegalita’ ambientale relativa al 2012 segnalata da Ecomafia 2013, il rapporto annuale di Legambiente realizzato grazie al contributo delle Forze dell’ordine.
In testa a tutte si conferma la Campania, anche se il numero di reati denunciati dalle forze dell’ordine (4.777 illeciti) registra una riduzione del 10,3% rispetto al 2011. A crescere, invece, e’ la pressione dell’illegalita’ ambientale in Sicilia, che sale al secondo posto della classifica nazionale con 4.021 reati (+13,2% rispetto al 2011), scavalcando la Calabria.
Stabili al quarto posto la Puglia e al quinto il Lazio, dove pero’ aumenta il numero di reati accertati rispetto al 2011 (+13,7%). Salerno e Napoli si confermano anche quest’anno come le prime due province per numero di reati ambientali, mentre Roma balza al terzo posto, con 1.268 illeciti, +31,7% rispetto al 2011. Una crescita determinata in particolare dal raddoppio del numero di illeciti riscontrati per quanto riguarda gli animali e la tutela della fauna (+106%) e dall’incremento del numero di incendi (+71%).
Da segnalare, infine, l’ingresso in questa ‘top ten’ dell’illegalita’ ambientale di due nuove province: quella di Palermo, che si colloca al sesto posto, con 1.013 illeciti (+59,5% sul 2011) e quella di Perugia, decima, con 738 reati ambientali e una crescita del 27,9% rispetto al 2011, quando era in quindicesima posizione.