NAPOLI- Analisi, studi e proposte progettuali in tema di prevenzione della corruzione e dell’illegalita’ nella pubblica amministrazione, attraverso la sinergia tra i diversi livelli istituzionali a partire dai Comuni. E’ il senso del Protocollo per l’integrazione dei sistemi di prevenzione della corruzione sottoscritto dai prefetti delle provincie campane, dal presidente dell’Anci regionale e 14 amministrazioni comunali in gestione commissariale.
“Con questa intesa diamo concretezza alle previsioni normative della legge del 6 novembre numero 190 sulla corruzione”, spiega il prefetto di Napoli, Francesco Musolino.
Nei prossimi mesi, annuncia il prefetto, sara’ ampliato il numero di Comuni coinvolti. In concreto, saranno costituiti dei gruppi di lavoro (la Prefettura di Napoli ha gia’ il suo) composti dai rappresentati della Prefettura, della Procura regionale della Corte dei Conti, dell’Avvocatura distrettuale dello Stato, del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per Campania e Molise e dell’Albo dei Segretari comunali e provinciali. La squadra, tra l’altro, dovra’ individuare le aree a rischio corruzione, progettare e programmare esperienze di open data, elaborare meccanismi di formazione e controllo delle decisioni, sovraintendere alla rotazione di dirigenti e funzionari nei settori particolarmente esposti e dovra’ monitorare i rapporti tra l’amministrazione e i soggetti con i quali vengono stipulati contratti. Chiusa la fase sperimentale, saranno verificati gli esiti delle prime attivita’.
“La Campania – dice il presidente regionale dell’Anci Francesco Iannuzzi – e’ la prima a dotarsi di questo strumento. Il sistema dei Comuni vuole accompagnare in questo modo lo sforzo dello Stato nel voler estirpare la mala pianta della corruzione”. Tra gli strumenti in campo, anche l’attivazione della banca dati per la prevezione negli appalti, non solo per il monitoraggio delle opere, ma anche delle aziende fornitrici”.