ARCHIVIOPovertà in aumento: parroco chiede ai fedeli il 5 per mille

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don Ciccio D Ascoli

SANT’ANASTASIA (NA)- In due anni i poveri sono raddoppiati e le richieste al parroco anche solo per una spesa di generi alimentari aumentano giorno dopo giorno, tanto da spingere il prelato ad avvalersi, per la propria chiesa, del 5 per mille per chiedere ai contribuenti di ”aiutarlo ad aiutare”, in questo difficile momento di crisi economica. 

 

E’ quanto accade a Sant’Anastasia, nel vesuviano, dove don Ciccio D’Ascoli (foto) parroco della chiesa Santa Maria la Nova, ha rivolto un appello ai fedeli: versare il 5 per mille alla parrocchia, per poter dare una mano ai piu’ bisognosi in maniera piu’ incisiva, e per far fronte ai debiti che la chiesa ha contratto negli ultimi due anni, per restauri strutturali.

”In due anni e mezzo – racconta il prelato – i poveri che si rivolgono alla mia parrocchia sono raddoppiati: c’e’ tanta crisi, tutti i settori sono in difficolta’, e la gente si e’ impoverita”. Don Ciccio, pero’, non si affida ai soli fedeli che raccontano di un prete pronto a dare anche ”di tasca propria”: don Ciccio ha un conto aperto con una salumeria per le spese alimentari donate a chi non ha lavoro, perche’, sottolinea il parroco, ”soprattutto nelle case di chi ha bambini, non deve mai mancare un piatto caldo”.

Il coinvolgimento dei fedeli e’ maggiore rispetto al passato, grazie, secondo don Ciccio ”alla parola del Signore che tocca i cuori, e alla mia vicinanza alla gente, che sente il calore della Chiesa”. L’invito del parroco non si ferma, pero’, al 5 per mille: ”Chi puo’ aiuti anche portando generi alimentari – dice – li accompagnero’ personalmente da chi ha bisogno se necessario”.

Ma la chiesa ha anche contratto dei debiti per restauri necessari alla messa in sicurezza dell’edificio sacro, che presentava delle lesioni strutturali e delle perdite d’acqua dal soffitto. In due anni e mezzo sono stati spesi circa 300mila euro. ”Questo 5 per mille – conclude don Ciccio – servira’ anche a coprire i debiti contratti, in quanto nonostante le donazioni e gli aiuti ricevuti dall’8 per mille per la chiesa italiana in generale, non riusciamo a far fronte alle spese sostenute, tra l’altro, per impermeabilizzare il tetto e per le lesioni strutturali risalenti al terremoto del 1980, che avrebbero potuto provocare anche il crollo dell’edificio. Un po’ alla volta rimetteremo in sesto la chiesa”.

Il parroco raccomanda di indicare nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale della chiesa, in modo da poter usufruire del 5 per mille (cf: 94058720635).

Redazione Eolopress

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