ARCHIVIONapoli, manca il toner per le stampanti: stop al servizio per la carta d’identità elettronica

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Impiegata pubblica con Cie

NAPOLI- Manca il toner per stampanti e fotocopiatrici e il servizio di rilascio della carta d’identita’ elettronica viene sospeso. Accade negli uffici della I Municipalita’ di Napoli (quartieri Chiaia, San Ferdinando e Posillipo), a denunciarlo e’ il presidente della municipalita’ Fabio Chiosi.

 

“Da mesi – dichiara Chiosi – l’ufficio addetto al rilascio delle carte d’identita’ elettroniche presso la Municipalita’ segnala al Centro unico gare e acquisti del Comune di Napoli la necessita’ di acquistare nuovi toner per i macchinari. Mai nessuna risposta e’ giunta, nonostante i solleciti che anche il sottoscritto ha inviato nelle scorse settimane. Il risultato, scontato, di tanta indifferenza e’ che il toner e’ terminato ed il servizio e’ stato sospeso”.

“La carta d’identita’ elettronica – prosegue Chiosi – e’ il fiore all’occhiello dell’anagrafe napoletana, ma l’amministrazione non ha mai voluto interessarsene. Non solo la I Municipalita’ e’ l’unica ad emetterla, nonostante altre Municipalita’ abbiano i macchinari senza utilizzarli, ma oggi, unico Comune in Italia tra quelli che rilasciano il documento elettronico, Napoli si ferma perche’ non acquista le cartucce di toner di riserva. Una vergogna, uno scandalo”.

“Il Sindaco – continua Chiosi – ha voluto creare il Cuag per accentrare le gare e gli acquisti e tenere sotto controllo un delicatissimo settore dell’amministrazione. Lodevole iniziativa. Peccato che il Cuag non funzioni e lo dimostra, purtroppo, ogni giorno”. “Mi auguro – conclude Chiosi – che questo vergognoso disservizio possa terminare quanto prima. Spesso sia il sottoscritto che il personale hanno messo mano alla tasca per i toner di stampanti e fotocopiatrici, pur di non bloccare le attivita’ d’ufficio. Ma in questo caso si tratta di acquistare toner particolari provenienti dalla Lombardia, che vengono venduti alle pubbliche amministrazioni. Se il Comune non riesce a fare neanche questo, allora e’ meglio che si dichiari il dissesto o il fallimento”.

Redazione Eolopress

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