ARCHIVIOIncendiavano capannoni per truffare le assicurazioni: presi, c’era anche un pompiere in pensione

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Pompieri in azione

NAPOLI- Appiccavano incendi in falegnamerie della provincia di Napoli e Caserta per riscuotere il premio assicurativo, grazie anche alla complicità di un vigile del fuoco in pensione. Tre persone, di Trentola Ducenta, Castel Volturno e Grumo Nevano, sono state arrestate dalla Guardia di finanza di Napoli; per due indagati il gip di Napoli, Andrea Rovida, ha applicato l’obbligo di dimora nel comune di residenza, mentre a una sesta persona e’ stata applicata la misura del divieto di dimora nelle province di Napoli, Caserta e Salerno

Si tratta di Gabriele Brusciano di San Marcellino, già arrestato nel 2009 per appartenenza al clan dei Casalesi, fazione di Giuseppe Setola detto “O’ Cecato”, Nicola Annunzio Fabozzi di Trentola Ducenta e Antonio Leone, ragioniere del napoletano.

Ai tre e’ stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per Antonio De Luca, il presunto prestanome delle aziende, e Francesco Silvestro, vigile del fuoco in pensione, e’ scattata la misura della obbligo di dimora nel comune di residenza. Per il fratello di Brusciano, Luigi (gestore di una falegnameria a San Marcellino) il gip ha ordinato il divieto di dimora nei comuni di Napoli, Caserta e Salerno.

I fatti risalgono al 2009, quando vennero date alle fiamme gli stabilimenti di produzione e lavorazione del legno Europacking di Grumo Nevano, la ditta Emmetre e la Siderlegn, ma anche la TLV 2000 di Trentola Ducenta e le Antonlegno e Vife di Casandrino.

In pratica, i sei organizzavano incendi bruciando le aziende con i mezzi depositati all’interno (a volte già bruciati in precedenti incendi) e sporgevano denuncia ai carabinieri per poi riscuotere il premio assicurativo. La segnalazione di un’anomalia in questa pratica e’ arrivata alle Fiamme gialle dalle stesse assicurazioni. Poi, in fase di indagine, un indagato, Franco Caldo (poi deceduto) ha svelato un sistema messo in piedi dall’organizzazione. Le ordinanze sono state eseguite dai militari della sezione operativa del secondo nucleo della Guardia di finanza di Napoli.

Redazione Eolopress

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