Le accuse sono gravi, pesanti, tipiche di certi contesti del Mezzogiorno: collusione con la camorra. E’ così che ieri mattina la Dia di Salerno, coordinata dalla Dda ha fatto scattare il blitz che ha portato all’arresto del sindaco di Battipaglia, Giovanni Santomauro (foto) prima Pd, poi Udc ed ora di ritorno verso il Pd.
In tutto 20 indagati, tra politici, tecnici comunali ed imprenditori ritenuti prestanome delle cosche Bidognetti e Vargas, interne alla costellazione dei Casalesi. Quattro agli arresti, altri colpiti da obbligo di dimora e misure cautelari varie. Il sindaco Santomauro, finito ai domiciliari disposti dal gip Dolores Zarone su richiesta dei pm Rosa Volpe e Rocco Alfano, nel primo pomeriggio di ieri ha presentato le dimissioni.
Al centro i lavori di riammodernamento della casa comunale e quelli per una nuova rotatoria in periferia: lavori affidati ai fratelli Madonna, casertani, ritenuti dall’Antimafia esponenti della camorra di Casal di Principe, dove lo stesso Santomauro è stato per alcuni anni commissario prefettizio.
Più che la camorra (cui gran parte dell’opinione pubblica, al sud, è ormai abituata) ha fatto rumore un’altra accusa: una presunta concussione sessuale in danno di due cittadine battipagliesi in difficoltà economiche, costrette a prestazioni sessuali all’interno dell’ufficio di palazzo di città, in cambio dell’interessamento del sindaco per la loro vicenda personale.
«Abusando del suo ruolo di sindaco» ha spiegato il procuratore Franco Roberti «il primo cittadino constringeva due donne a concedergli prestazioni sessuali consumate nel suo ufficio». I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2009 e il 2010.
Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 9 maggio 2013)