Sempre piu’ grassi gli italiani; e piu’ crescono, piu’ ingrassano: in Italia, nel periodo 2001-2011, e’ aumentata sia la percentuale di coloro che sono in sovrappeso (33,9% vs 35,8%) sia quella degli obesi (8,5% vs 10%) secondo quanto riferisce il Rapporto Osservasalute.
Si conferma il gradiente Nord-Sud, ma dal 2001 e’ boom di obesi a Nord: le regioni meridionali presentano la prevalenza piu’ alta di persone obese (Basilicata 13,1% e Molise 13,5%) e in sovrappeso (Campania 40,1% e Puglia 40,4%) rispetto alle regioni settentrionali (obese: PA Trento 6,4%; sovrappeso: Veneto 31,4%). Dal 2001 nel Nord-Ovest si e’ registrato il maggior aumento (2,4 punti percentuali) di persone con eccesso ponderale, mentre nel Nord-Est e’ cresciuta notevolmente la prevalenza di persone obese. Diversamente, nelle Isole la percentuale di persone in sovrappeso e obese e’ rimasta pressoche’ stabile negli ultimi anni. A livello nazionale, i dati del 2011 risultano sovrapponibili rispetto a quelli del 2010, ma confermano il trend in aumento degli ultimi 10 anni. Anche l’eta’ pesa sulla bilancia.
La percentuale di popolazione in condizione di eccesso ponderale cresce all’aumentare dell’eta’: dalla fascia 18-24 anni a quella 65-74 anni il sovrappeso passa dal 15,7% a oltre il 45%, l’obesita’ dal 2,5% al 15,5%. Nelle persone dai 75 anni in su il valore diminuisce lievemente (sovrappeso 42,3%, obesita’ 13%). Gli uomini hanno piu’ problemi delle donne: risulta in sovrappeso il 45,5% (44,3% nel 2010) degli uomini rispetto al 26,8 (27,6% nel 2010) delle donne e obeso il 10,7% (era l’11,1% nel 2010) degli uomini e il 9,4% (9,6% nel 2010) delle donne. Del resto, evidenzia il rapporto, il Paese e’ sempre pigro, soprattutto le donne: diminuiscono anche se di poco gli sportivi: nel 2010 il 22,8% della popolazione italiana dai 3 anni in su praticava con continuita’, nel tempo libero, uno o piu’ sport (nel 2009 era il 21,5%, nel 2008 era il 21,6%, nel 2007 il 20,6%). Nel 2011 si scende al 21,9% della popolazione. I sedentari sono pari al 39,8%. L’abitudine all’attivita’ fisica non e’ uguale in tutte le regioni, ma c’e’ un gradiente Nord-Sud con livelli piu’ elevati e continui di svolgimento di una qualsiasi attivita’ fisica nella PA di Bolzano (37,9%) e in Valle d’Aosta (29,3%) e livelli piu’ bassi in Campania (13,1%) e Puglia (13,6%). La sedentarieta’ aumenta man mano che si scende da Nord verso Sud, in particolare in Sicilia (57%) e in Puglia (57,2%). La pratica sportiva e’ molto piu’ frequente fra gli uomini: il 26,0% pratica sport con continuita’ e il 12,6% lo pratica saltuariamente, mentre fra le donne la quota e’, rispettivamente, del 18% e del 7,9%. La quota di sedentari e’ maggiore tra le donne (44,4% vs 35%).
E neanche l’alimentazione aiuta: gli italiani continuano a consumare poca frutta e verdura: le persone di 3 anni e oltre che consumano quotidianamente Verdura, Ortaggi e Frutta (VOF) costituiscono una percentuale abbastanza stabile con un minimo di 83,7% nel 2009 e un massimo di 85,3% nel 2006, per attestarsi all’85% nel 2011 come valore nazionale. Osservando, tra di loro, la percentuale di persone che mangia almeno 5 e piu’ porzioni al giorno di VOF, si e’ registrato un massimo di 5,7% nel 2008 al termine di un periodo di crescita dell’indicatore che partiva da un 5,3% nel 2005. Nel 2009, e sceso al 4,8% per poi risalire nel 2010 (5,5%) e, infine, attestarsi al 4,9% nel 2011. L’evoluzione osservata nel tempo vede una crescita in alcune delle regioni che inizialmente presentavano un livello inferiore, in particolare l’Abruzzo (che passa da una percentuale di 4,3% a 6,6%), la Basilicata e la Sardegna, mentre si registra un andamento opposto per le regioni che partivano da un livello piu’ elevato, come Piemonte, Veneto, Toscana e Lazio.