ARCHIVIOCapitan Schettino ai giudici: rivoglio la mia moto

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schettino

Francesco Schettino rivuole la sua moto. E’ una gran turismo bicilindrica, un’Honda Varadero 1000. In realta’ e’ solo un pezzo del suo patrimonio messo sotto sequestro, come la casa di Meta di Sorrento (Napoli) e il garage.

 

Il sequestro e’ stato deciso tempo fa dal giudice dell’udienza preliminare Pietro Molino su richiesta della procura. Motivo? Ottenere una garanzia che Schettino possa fronteggiare il pagamento delle spese processuali e di eventuali pene pecuniarie.

”Ci tengo molto alla moto, anche piu’ dell’auto” ha detto brevemente Schettino. E domani si parla di tutto questo a Grosseto, in tribunale: a mezzogiorno e’ fissata un’udienza davanti a un collegio di giudici che esaminera’ la domanda di riesame del provvedimento di sequestro presentata dai legali del comandante della Costa Concordia, e anche da quelli di altri due imputati colpiti allo stesso modo, l’hotel director della nave Manrico Giampedroni, e il ‘fleet crisis coordinator’ Roberto Ferrarini. Anche a loro il gup ha deciso di sequestrare i rispettivi patrimoni per lo stesso motivo. Sequestri eseguiti formalmente presso le conservatorie e, quanto ai veicoli, presso il Pubblico registro automobilistico (Pra).

Schettino, come gli altri, puo’ usare i beni sotto sequestro, ma non disporne liberamente dovendo osservare delle limitazioni, per esempio nel caso in cui decida di vendere la casa. Intanto l’ex comandante della Costa Concordia si sta preparando all’udienza preliminare del procedimento aperto sul disastro navale del 13 gennaio 2012 all’isola del Giglio, con 32 vittime, che lo riguarda insieme ad altri cinque imputati. Potrebbe, invece, sfilarsi dalla posizione di accusata, con un patteggiamento la compagnia di navigazione Costa Crociere spa. La procura di Grosseto, all’atto di disporre della chiusura delle indagini, archiviazioni e richieste di rinvio a giudizio, ha dato parere favorevole alla richiesta di patteggiamento dei legali di Costa.

Domani mattina, sempre al tribunale di Grosseto, il gip Montesarchio decide se ammettere o no al rito alternativo la compagnia che in tutta l’inchiesta sta figurando nella doppia veste di persona giuridica indagata a causa dei reati commessi da suoi dipendenti, ma – data la perdita della nave – anche parte danneggiata.

Redazione Eolopress

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