Bisognerà attendere il prossimo 24 aprile per sapere se l’eroina anti camorra del Pd, la senatrice Rosaria Capacchione, ha calunniato o meno un finanziere. Il pm di udienza ieri a S. Maria Capua Vetere, al termine della requisitoria, ha chiesto per la giornalista del Mattino 2 anni e 6 mesi di pena.
Tutto nasce da una vicenda intricata all’interno della quale la professionista antimafia è stata risucchiata in conseguenza delle grane giudiziarie del fratello Salvatore, costruttore edile.
La Capacchione, candidata imposta da Bersani come capolista al Senato in Campania, avrebbe calunniato il luogotenente della Gdf Luigi Papale, che stava indagando, appunto, sul fratello. «Lo fa perché è sul libro paga dei Coppola (impresa concorrente, ndr)» è il senso di una confidenza fatta dalla giornalista ad un alto ufficiale della Finanza: il quale, ovviamente, ha avviato le verifiche che hanno poi trascinato la Capacchione in tribunale.
Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 10 aprile 2013)