In questi anni di crisi economica è cresciuto il divario Nord-Sud e nel Mezzogiorno si sono allargate le distanze tra ricchi e poveri: una famiglia su quattro ha difficoltà ad affrontare anche le spese essenziali ed è quindi materialmente povera. A sostenerlo il rapporto Censis sulla ‘Crisi sociale del Mezzogiorno’.
Calabria, Sicilia, Campania e Puglia registrano indici di diseguaglianza più elevati della media nazionale. Il 26% delle famiglie residenti nel Mezzogiorno è materialmente povero (cioè con difficoltà oggettive ad affrontare spese essenziali o impossibilitate a sostenere tali spese per mancanza di denaro) a fronte di una media nazionale del 15,7%.
E nel Sud, prosegue il rapporto Censis, sono a rischio di povertà 39 famiglie su 100 a fronte di una media nazionale del 24,6%. Il “persistere di meccanismi clientelari, di circuiti di potere impermeabili alla società civile e la diffusione di intermediazioni improprie nella gestione dei finanziamenti pubblici – spiega il Censis – contribuiscono ad alimentare ulteriormente le distanze sociali impedendo il dispiegarsi di normali processi di sviluppo”.