ARCHIVIOBirra: la Regione scommette sulla filiera artigianale

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NAPOLI- Tre milioni di persone che nel 2011 ne hanno consumato un milione di ettolitri, 17,5 litri pro capite. Anche in Campania la birra resiste alla morsa della crisi, facendo segnare un trend positivo e confermandosi la bevanda preferita dagli under 55. Queste alcune delle cifre contenute nell’indagine Ispo-AssoBirra presentata a Napoli nel corso di un incontro che celebra la nascita della filiera campana della birra.

 

Risultati impensabili fino a qualche anno fa, soprattutto al Sud, vista una tradizione piu’ legata al vino, anche se va ricordato che il primo birrificio artigianale e’ nato a Sorrento nel 1985. 
La filiera campana della birra, che puo’ contare sui finanziamenti del Programma di sviluppo rurale (Psr) della Regione, e’ accompagnata dalla nascita, seppur in ritardo rispetto ad altre realta’, dell’Associazione campana che riunisce i microbirrifici (A.Bi.).
“E’ incoraggiante vedere come gli imprenditori del settore provino a lavorare insieme in un momento di crisi – sottolinea Pasquale Russo, presidente di Agripromos, azienda speciale della Camera di comemrcio partenopea – usciremo da questo momento solo con nuove idee e con la qualita’. Le istituzioni dovranno stare al fianco delle aziende e sostenerle”. Una disponibilita’ offerta subito da Daniela Nugnes, consigliere per l’Agricoltura del presidente della Regione, Stefano Caldoro, che invita tutti gli addetti ai lavori a “mettere sul tavolo i propri interessi, in modo che si possa giungere a una sintesi produttiva”. Ricorda poi che “bisogna fare presto, perche’ restano 170 milioni di euro del Psr e bisogna decidere su quali misure andare a incidere”. Ma la sfida piu’ grande e’ quella per la prossima programmazione, “perche’ il 2014 e’ alle porte”. Per il futuro sara’ necessario lavorare anche sui problemi legati alla burocrazia, come fa notare Filippo Terzaghi, direttore nazionale di Assobirra, l’associazione degli industriali del settore. “Il nostro settore da’ allo Stato 500 milioni di euro di accise – aggiunge – si e’ tentato di semplificare la burocrazia, ma resta un aspetto molto complesso”.

 

Redazione Eolopress

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