Visto che le nuove disposizioni del MiBAC sono un ingresso gratis nei musei statali, per tutti, una domenica al mese, la settimana della cultura si può cancellare. Ebbene si, agli abituali frequentatori dei musei forse non interesserà granché, ma forse nemmeno ai non-frequentanti che potranno starsene fuori, senza più l’obbligo di andare al museo perché “gratis”. Perché questa scelta? Colpa della crisi.
«Non possiamo più permetterci di rinunciare all’incasso di sette giorni proprio in primavera, uno dei periodi dell’anno in cui arrivano più visitatori. Manterremo però i musei aperti a ingresso libero l’ultima domenica di ogni mese quando le famiglie italiane sono veramente in difficoltà» sono state le parole di Anna Maria Buzzi, arrivata in sostituzione di Mario Resca, in attesa della nuova formazione del prossimo governo.
Nella circolare 4/2013, sulle attività di MiBAC per l’anno 2013 si legge: «A seguito di una attenta analisi dei visitatori e dei relativi introiti, si è ritenuto opportuno non realizzare la “Settimana della cultura” nel mese di aprile, periodo di massima affluenza turistica. Si rimanda, tuttavia, a successive valutazioni l’utilità di far slittare la manifestazione al prossimo mese di novembre o individuare, in alternativa, più mirate forme di promozione culturale».
Già, i visitatori, che risultano scesi di ben il 10,4 per cento nei primi nove mesi dell’anno 2012: un calo drastico, che non avveniva dal 2009. Se insomma già si fatica ad attirare qualcuno dentro le sale, da aprile gli si toglierà anche un motivo, o forse l’unico, che permetterebbe di fare il pieno. Ma la cultura gratuita pare non serva, o non interessi, a nessuno, tanto meno ai 15mila intervistati di cui solo il 17 per cento, secondo sondaggi MiBAC, ha dimostrato di gradire l’iniziativa. I saldi all’arte e all’archeologia, quindi, per ora si faranno a fine mese, e anche le gratuità rosa nei musei statali per l’8 marzo in questo 2013 saranno sospese: resteranno le iniziative “L’arte ti fa gli auguri”, gratis al museo il giorno del proprio compleanno, e il paghi uno entri in due per le coppie, nel giorno di San Valentino. Ed è probabile che si tagli anche la gratuità agli over 65, mentre il ridotto sarà applicato fino ai 29 anni, fascia di maggiore sofferenza economica. Di una cosa almeno, al Ministero, paiono essersene resi conto.
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