NAPOLI- Annullare un matrimonio dinanzi al tribunale ecclesiastico comporta in media anche in Campania un’attesa di due anni, anche se il codice di diritto canonico prevede che la durata di un giusto processo non superi i 12 mesi. “I tribunali non sono ubbidienti – commenta con una battua l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe all’inaugurazione dell’anno giudiziario del tribunale ecclesiastico regionale – tutti vorrebbero dei processi piu’ brevi e non sempre si riesce per tante ragioni. Da un po’ di tempo si sta cercando con diverse misure di snellire questi processi”.
Nella sua prolusione monsignor Erasmo Napolitano, presidente del tribunale ecclesiastico campano, il riferimento alle statistiche rileva che nel 2012 alle 578 cause arrivate in Appello si sono aggiunte 207 incardinate in I grado. A fine 2012 le cause pendenti erano complessivamente 667, 125 i processi conclusi nello scorso anno.
“Abbiamo iniziato un processo di modernizzazione del nostro tribunale – spiega monsignor Napolitano – attraverso la posta elettronica certificata e con la creazione di una sezione periferica nella diocesi Teano-Calvi”. E tra le novita’ del tribunale anche la creazione a breve di una sezione penale.
“Quanto finora realizzato – prosegue il presidente – e quanto riusciremo ancora a fare e’ opera del concreto impegno di tutti gli operatori accomunati dall’unico obiettivo, amministrare la giustizia della Chiesa a vantaggio del bene delle persone”.