CASERTA- Per guadagnarsi l’affiliazione al clan doveva segnalare la presenza della vittima ai killer: e’ quanto emerge dall’indagine che ha portato in carcere Fabio Monaco, di 39 anni, di Casal di Principe (Caserta) per un’indagine sul tentato omicidio di Francesco Panaro, nell’ambito della guerra tra i clan casertani.
Monaco e’ destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, insieme con Alessandro Cirillo, 37 anni, ritenuto il mandante dell’agguato.
I militari del Nucleo investigativo hanno dato esecuzione al provvedimento, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea. Le accuse contestate sono di tentato omicidio e detenzione illegale di armi in concorso, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il sodalizio camorristico dei Bidognetti del clan dei Casalesi. E’ stata fatta cosi’ luce sul tentato omicidio di Panaro, esponente del contrapposto gruppo criminale ‘Cantiello-Tavoletta’, organizzato nel febbraio 2001.
L’indagine ha permesso di far emergere, tra i protagonisti dell’agguato, tra gli altri, anche le figure degli odierni arrestati, rispettivamente mandante e ‘specchiettista’, ovvero colui il quale aveva il compito di individuare la vittima.