ARCHIVIOTrova i vigili sul posto riservato: disabile si ribella e lo multano

admin26/01/2013
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Vigili frattamaggiore

Ci sono momenti in cui non sai se un fatto di cronaca sia assimilabile al Sordi del Marchese del Grillo («Io sò io e voi nun siete un c….) oppure a “I miserabili”, limitatamente al titolo del celebre romanzo francese. Diciamo a tutte e due. Già, perché la storia capitata ad una coppia di fratelli di Frattamaggiore prende un po’ dall’uno e un po’ dall’altro.

 

Capita che l’altro giorno, sotto le mura del municipio, fratello e sorella -quest’ultima affetta da grave disabilità- siano incappati in un episodio sconcertante. Giunti con l’auto in piazza Umberto I trovano il parcheggio riservato ai portatori di handicap «regolarmente» occupato da un altro. Cose di tutti i giorni, infamie che i disabili sono costretti a ingoiare senza poter dire o fare alcunché.

Il punto è che l’auto che lì proprio non poteva stare non è del solito cittadino indifferente a tutto ed abituato a non riceverne quasi mai di contravvenzioni per fatti del genere: no, era una pattuglia della Polizia urbana, a sua volta «costretta» a parcheggiar lì dal momento che lo spazio riservato ai vigili era a sua volta occupato dall’auto di un dipendente comunale. Insomma, par di capire dal racconto della vicenda che ne ha fatto ieri il Mattino, che dalle parti del comune di Frattamaggiore vi sia una sorta di anarchia stradale: io prendo il posto riservato a te (e neppure mi fai la multa) tu intanto prendilo al disabile ché tanto non succede nulla.

Invece no, le cose sono andate per altro verso.

Simeone Crispino -questo il nome del fratello della disabile- ha denunciato ufficialmente l’accaduto, documentandolo con tanto di fotografie. Era arrivato nei pressi del municipio e, come sempre, non trovava posto. Vede che il parcheggio per i portatori di handicap è già occupato: rallenta, si sposta dall’altro lato della strada, attiva le frecce d’emergenza, sistema l’auto a cavallo del marciapiede, scende e chiede alla coppia di vigili urbani (un uomo e una donna) di parcheggiare. Sembra che i due poliziotti, però, abbiano fatto orecchie da mercante: a quel punto Crispino scatta la prima foto, poi ne scatta un’altra ed un’altra ancora. Solo quando i vigili si accorgono che l’uomo sta documentando l’imbarazzante abuso, decidono di scendere. Vogliono che si fermi, che non scatti altre fotografie, iniziano ad alterarsi. Crispino protesta, chiede che il posto venga liberato, soprattutto se quello riservato alla Polizia urbana è a sua volta abusivamente occupato dal mezzo di un altro impiegato. «E lei a non essere in regola» dicono i due. In che senso? «Sta commettendo un abuso riprendendo immagini di noi due ed ha parcheggiato l’auto sul marciapiede». Già con premesse del genere si capisce che è inutile far presente che se c’è qualcuno che sta commettendo abusi, questi sono proprio loro due. Infatti le cose prendono la peggiore delle pieghe. Crispino -la cui sorella disabile era ancora in auto ad attenderlo- esige che il posto venga liberato e torna ad indicare che per la Polizia urbana ce n’è un altro di spazio assegnato. «Se è occupato il nostro questo non è affar suo, noi siamo a posto, le ripeto, è lei che non può scattar fotografie» si legge tra le righe del resoconto giornalistico offerto dalla cronaca locale del quotidiano napoletano.

Le cose poi degenerano: «Lei non vuole smetterla di fotografarci ed allora le facciamo una bella contravvenzione». La vigilessa si avvicina all’auto con dentro la disabile e inizia a prender i dati necessari per elevare la contestazione formale. La sorella di Crispino inizia pure ad inquietarsi, alla fine il fratello non può far altro che fornire gli estremi per l’identificazione. E chissà quanto saranno «salati» quei 40 euro di multa che dovranno pagare, in un momento difficile per tutti, figuriamoci per quelle famiglie con l’ulteriore problema di un parente disabile.

Alcuni mesi fa fece scalpore la stupida violenza di un assessore leghista a Lecco (Maran), ai danni dell’auto di una disabile che l’aveva costretto a spostar la sua dallo spazio assegnato: il «politico», per ritorsione, bucò le gomme dell’auto.

Con Frattamaggiore s’è capito che il problema non è solo geografico.

Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 26 gennaio 2013)

(foto tratta da www.ilmattino.it)

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