A 15 giorni dalla data di partenza dei saldi (il via e’ scattato il 5 gennaio in quasi tutte le regioni italiane), non c’e’ stato il temuto crollo delle vendite e si registra anzi una ”ripresina”, anche se soprattutto nelle citta’ del Nord e del Centro. Al Sud la gente continua a non comprare.
Ad aggiornare lo stato dei consumi delle famiglie alle prese con le vendite di fine stagione e’ la Fismo Confesercenti che registra ”un’inversione di tendenza sostanzialmente positiva” rispetto ai saldi di un anno fa, sebbene con notevoli differenze territoriali. Troppo presto pero’ per cantare vittoria: la piccola ripresa, sottolinea la Confederazione, non basta a compensare il crollo delle vendite (-15%) avuto a Natale. Di parere avverso invece il Codacons, che non vede ”nessun incremento degli acquisti rispetto al 2012”, anche se, ammette, ”le vendite stanno andando meno male rispetto agli sconti di fine stagione” dello scorso anno, quando si era arrivati a picchi di cali del 30%. Adesso, spiegano i consumatori, i risultati positivi arrivano solo dai turisti stranieri che, ”non risentendo in modo particolare della crisi, sono gli unici a poter spendere nel nostro Paese”. Il sondaggio di Confesercenti descrive un’Italia divisa a meta’, con un Nord e un Centro dove le vendite vanno bene o sono stabili, e un Sud invece piu’ in difficolta’. Bene in Liguria con un aumento intorno al 6%, in calo rispetto al 10% riscontrato nella prima settimana. Meglio a Genova dove il trend positivo (+15%) regge anche nella seconda settimana. A Milano e in quasi tutta la Lombardia la tendenza resta positiva anche se si registra una flessione fisiologica (-2-3%) rispetto alla prima settimana. Dati soddisfacenti anche dalla Toscana, con uno scontrino medio di 200 euro; a Firenze incremento medio del +10% nella prima settimana e +6-7% nella seconda.
A Roma invece la situazione e’ stazionaria. Negozianti insoddisfatti a Cagliari, nonostante una partenza con il botto nei primi giorni, il 48% di loro e’ deluso e si aspettava di piu’. Del tutto diverso il quadro al Sud: a Napoli dopo un inizio stentato, si registra -20% rispetto al 2012 e lo stesso in tutta la regione. Lo stesso a Bari dove i commercianti parlano di piena crisi. Gli italiani non cessano di essere preoccupati a causa della crisi e continueranno a stringere la cinghia nel 2013. Secondo uno studio Coldiretti su dati Deloitte, sul podio delle spesa da sacrificare – purtroppo per i commercianti della moda – ci sono vestiti, scarpe e accessori per quasi tre italiani su 4 (74%). Il 72% e’ pronto a dire addio a viaggi e divertimenti, mentre il 71% agli acquisti tecnologici. Reggono invece tavola e salute. La ripresina certo non potra’ consolare dal crollo delle vendite natalizie.
Un risultato negativo a due cifre sul quale hanno pesato – evidenzia Confesercenti – oltre alla lunga crisi, anche le vendite promozionali nel periodo immediatamente antecedente ai saldi consentite in alcune regioni, e la stessa data delle vendite di fine stagione, cosi’ ravvicinata al periodo natalizio, tanto che in molti hanno scelto di rinviare le spese importanti al periodo dei saldi.