ARCHIVIONascite: in Campania il 50% dei parti è cesareo

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 tagliocesareo

In Italia nel 2010 ci sono stati 482.195 tra parti naturali e primi cesarei. Nel 7,67% dei casi e’ stata diagnosticata una posizione anomala del feto, e nel 7,39% e’ stato eseguito un taglio cesareo con questa diagnosi. Interessanti i dati che emergono nel dettaglio a livello regionale: in Campania ad esempio la percentuale dei primi parti cesarei sul totale delle nascite e’ pari al 49,66%.

Numeri alti anche in altre regioni: Sicilia (41,28%); Puglia (34,98%); Basilicata (34,43%); Molise (33,95%); Calabria (33,88%); Abruzzo (33,33%); Lazio (33,32%); Sardegna (31,73%); Liguria (30,27%). Le percentuali piu’ basse dei primi parti cesarei sul totale delle nascite si registrano invece in Friuli Venezia Giulia (17,57%); Provincia autonoma di Trento (18,48%); Provincia autonoma di Bolzano (18,81%). Percentuali queste che si avvicinano alle medie europee che, secondo gli esperti, “sono abbondantemente sotto il 20%”. 

Il ministero della Salute ha dato il via all’indagine sull’appropriatezza dei primi parti cesarei in Italia dopo che l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha segnalato ad alcune Regioni, e per conoscenza al ministero, problemi di validita’ delle informazioni contenute nelle schede di dimissione ospedaliera, per quanto riguarda le diagnosi di ‘posizione e presentazione anomala del feto’. Il fenomeno interessava soprattutto la Campania e in misura minore anche Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. “In particolare – spiegano gli esperti del ministero – la condizione ‘posizione e presentazione anomala del feto’, che e’ fortemente associata al cesareo e ha una frequenza nazionale dell’8% circa, risultava in alcune strutture molto rappresentata, raggiungendo valori superiori al 20% e in alcuni casi addirittura oltre il 50%”. (Fed/Ct/Adnkronos)

 

Redazione Eolopress

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