ARCHIVIOPizza e scavi di Pompei tra le 50 migliori esperienze di viaggio

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Pizza margherita

NAPOLI- Visitare gli scavi di Pompei e mangiare ‘la migliore pizza al mondo’ a Napoli sono tra le ’50 piu’ grandi esperienze di viaggio che puoi fare con un biglietto aereo’. Ne e’ convinta ‘The Traveller’, la rivista di bordo di easyjet (la compagnia aerea low cost leader in Europa), che nel numero di novembre da’ consigli sui luoghi e le cose da non perdere in tutto il pianeta.

 

E’ una galleria di curiosita’ di cose note e meno note: si passa dal prendere il treno a Istanbul fino a farsi un bagno a Marsiglia, dal nuotare con i pesci a Malta all’assaporare una birra a Praga o bere un drink ‘a vista’ a Londra e finanche ballare tutto il week end a Berlino o sentire il vento in faccia a Zurigo. E l’Italia fa la parte del leone con ben 5 segnalazioni nella speciale classifica.

In evidenza la Prima della Scala, l’esperienza unica di cenare al Centurion Palace a Venezia fino al soggiorno indimenticabile in una casa hobbit a Bari (si parla dei famosi trulli pugliesi). La Campania e’ l’unica regione italiana che si aggiudica due menzioni. La prima e’ per gli scavi di Pompei (al numero 18) considerati ”superiori a qualsiasi visita in un normale museo” in quanto ”non serve una macchina del tempo: sembra infatti di stare al giorno dell’Eruzione del Vesuvio perche’ tutto è rimasto quasi intatto come allora” (viene indicato il costo del biglietto, 11 euro, ed il sito). Al numero 40, poi, c’e’ l’appuntamento con la gastronomia, con la pizza in un locale che ormai e’ famoso. ”Mangiare la migliore pizza al mondo che senza alcuna sorpresa viene dalla citta’ di Napoli dove fu creata la Pizza Margherita nel 1889. Gino Sorbillo ha imparato i segreti della pizza da giovane, trasformandola in una vera e propria forma d’arte utilizzando i migliori ingredienti della produzione locale” (viene indicato l’indirizzo ed il costo).

”Il riconoscimento della rivista – dicono il commissario regionale dei Verdi Ecologisti, Francesco Emilio Borrelli, ex assessore provinciale all’Agricoltura ed il presidente dell’Associazione pizzaioli napoletani Sergio Miccù – ci ripaga della ‘dimenticanza’ del Gambero Rosso che incredibilmente non annovero’ le pizze fatte a Napoli come le piu’ buone d’Italia”. Tra l’altro The Traveller, che riconosce a Napoli la nascita di uno dei cibi più diffusi al mondo, pone l’accento sul rapporto qualità prezzo della pizza napoletana che costa mediamente 3,30 euro a differenza di molte altre città dove viene venduta anche a 33 euro…”.

La professionalita’ viene definita, dunque, ‘una forma d’arte’ e viene sottolineata la ricerca degli ingredienti provenienti da produttori locali artigianali: ”Siamo orgogliosi che a livello internazionale ancora una volta grazie ai campani ed ai napoletani l’Italia faccia una splendida figura” concludono Borelli e Miccu’.

 

 

Redazione Eolopress

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