ARCHIVIOL’ultima da Napoli: «Sistemate i malati, anche per terra»

admin06/12/2012
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L’imperativo categorico è: accogliere i malati. Cui si aggiunge: in qualunque maniera, anche sistemandoli a terra. Non è il «brain storming» fatto alle truppe nelle tende della Croce Rossa internazionale dentro uno scenario di guerra: è, molto più semplicemente, la disposizione impartita dalla direzione sanitaria dell’ospedale Pellegrini di Napoli pochi giorni fa. Che, giunta sul tavolo del medici del relativo pronto soccorso, ha brutalmente lasciato sgomenti i destinatari.

 

«In caso di ricovero urgente -c’è scritto- in caso di negatività della ricerca di posti letto sul territorio e in assenza di letti di degenza e di barelle disponibili nel presidio, si autorizza il ricovero dei pazienti direttamente in Ps utilizzando i materassi sanificati anche senza letto». Morale: recuperate -se li avete- questi materassini e chi arriva in ospedale non rimandatelo indietro ma “ricoveratelo” comunque, anche se deve stare sul pavimento. La qual cosa, si presume, confliggerà immediatamente con la «sanificazione» del materasso. Ma dalla vita, si sa, non si può aver tutto.

All’origine sembrerebbe ci sia, oltre ad uno slancio di ammirevole spirito d’accoglienza, anche il calcolo secondo il quale è più rischioso per una struttura sanitaria rimandare indietro un paziente che sistemarlo in terra. Le richieste di risarcimento danni alle Asl, questo va detto, sono diventate una specie di sport nazionale. Il che, però, non modifica la particolarità della misura adottata dal dottor Michele Ferrara, direttore sanitario dell’ospedale napoletano. 

«E’ una cosa scandalosa – replicano i medici del pronto soccorso – La direzione sta scaricando la responsabilità di questa situazione disastrosa sulle spalle dei medici. Non siamo in guerra, in questo modo viene messa sotto i piedi la dignità dei medici e dei pazienti». Vero. Com’è vero che già trenta sono i malati adagiati in barella all’interno del Pellegrini. Per non dire degli altri ospedali. La voragine dei bilanci del comparto Sanità, creati da almeno un ventennio di gestione rigorosamente politica (cui non si sono sottratti anche moltissimi medici) produce mostri di questo genere. A Napoli, Italia. Non a Herat, Afghanistan.

Peppe Rinaldi

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