ARCHIVIOUnesco: A Napoli per discutere dei 47 siti italiani

https://www.eolopress.it/index/wp-content/uploads/2012/11/campania-vesuvio.jpg

campania-vesuvio

NAPOLI- A quaranta anni dalla nascita della Convenzione del patrimonio mondiale Unesco, in Italia c’e’ ancora molto da fare per la tutela dei ”beni dell’umanita”’. L’Associazione italiana Siti Unesco ha promosso oggi a Napoli un incontro su come affrontare il futuro dei 47 siti del bel Paese tutelati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

 

L’Italia e’ il Paese al mondo con piu’ siti iscritti nella lista dell’Unesco: sono 47 e tra questi non solo opere d’arte e siti archeologici, ma anche aree interessanti dal punto di vista naturalistico e centri storici. Oggi a Napoli, che con il suo centro storico e’ uno dei siti piu’ importanti in Italia, si e’ tenuta una giornata celebrativa dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, in occasione dei 40 anni della Convenzione e dei 15 anni di attivita’ dell’Associazione. ”Il 16 novembre del 1972 e’ nata la lista dei siti Unesco – spiega Claudio Ricci, sindaco di Assisi e Presidente dell’Associazione italiana siti Unesco -. La gestione e la tutela di questi siti protetti e’ ancora lenta per mancanza di fondi e perche’ non esiste a livello europeo una rete dei siti Unesco, ed e’ quello che vorremmo realizzare per scambiare idee e prassi. Bisogna lavorare perche’ essere in questa lista non e’ un merito permanente”. ”Napoli e’ la capitale della cultura ed e’ ancora in tempo – aggiunge Ricci -. Sta facendo quello che ha chiesto l’Unesco, bisogna lavorare e l’amministrazione lo sta facendo”.
Dal 2002 l’Unesco ha imposto alle amministrazioni locali un piano di gestione delle aree protette per poterle recuperare e valorizzare. Anche 
Napoli si e’ adeguata e entro il 2013, come conferma il sindaco Luigi De Magistris, si avvieranno i primi lavori nel centro storico. ”Siamo riusciti a strappare al funerale i 100 milioni del patrimonio Unesco – spiega il sindaco – l’apertura dei cantieri e’ prevista entro l’estate del 2013. Con questi 100 milioni potremo recuperare gran parte del centro storico e ristrutturare importanti edifici’‘. Intanto le associazioni del territorio presenti all’incontro, guidate dal Comitato napoletano di Portosalvo, lanciano una provocazione al sindaco e ai vertici italiani dell’Unesco. ”Vogliamo uscire dall’Unesco – dicono – perche’ Napoli
 non fa niente per tutelare i suoi beni, tanto vale dopo 17 anni uscirne”.
Ansa 

 

Redazione Eolopress

Leave a Reply