ARCHIVIOTruffa dei trapianti, 36 indagati: c’è anche il presidente dell’Ante

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trapianto

NAPOLI- C’è anche Francesco Morelli, 61 anni, il presidente dell’Ante di Napoli (Associazione nazionale trapiantati epatopatici) tra gli indagati destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal sostituto Francesco De Falco, e notificata questa mattina dai carabinieri del Nas di Napoli e Caserta del gruppo tutela salute coordinati dal colonnello Alessandro LombardiMorelli compare come uno dei personaggi chiave dell’inchiesta che conta 36 indagati in tutto, molti dei quali risultano iscritti all’associazione.

 

Nel 2010 Morelli si candidò al Consiglio regionale della Campania nella lista della Democrazia Cristiana promettendo, in caso di elezione, di devolvere il suo stipendio in beneficenza. I primi due punti del suo programma elettorale – come si legge sul sito internet – erano sanità e lotta al crimine. Tra gli indagati chiave dell’inchiesta figura anche Mario Andreozzi, 60 anni, che nel 2009 trascorse una settimana a Parigi assieme alla compagna e si fece rimborsare le spese dall’Asl dichiarando falsamente una visita in ospedale.

“Sono falsi, anche i biglietti falsi…sono…carte false…carte in bianco”. E’ uno dei passaggi delle intercettazioni telefoniche che sono al cuore dell’inchiesta sulla presunta truffa dei rimborsi Asl per visite false. In bianco erano i certificati medici intestati a una struttura sanitaria francese, in bianco i blocchetti delle fatture, e falsi i timbri degli alberghi dove dichiaravano di aver alloggiato, false le ricevute di spese di spostamenti e pasti, falsi i biglietti di treni e aerei. “…le fatture non me le sono fatte io, il timbro sì…e tu hai i santi in paradiso ed io no…a me quello non me la vuole fare…come devo fare? gli ho detto io pago qua, pago là e cosa ho guadagnato?”. Si ascolta in una conversazione intercettata.

E in un’altra: “Mi porto a uno e novanta, uno e novantaquattro a persona al giorno…poi metto uno e sessanta tra mangiare, tra dormire e la petit dejeuner…mi porto intorno ai due e cinquanta, hai capito?”. Gli indagati, intercettati, parlano delle quote da farsi rimborsare e stabiliscono il numero di viaggi annui per cui chiedere il rimborso delle spese al Servizio sanitario nazionale: “E’ sempre andato quattro volte e vuole andare quattro volte”

Redazione Eolopress

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