Oltre ”185 milioni di euro’‘ erogati dal 1995 al 2011 dal governo italiano e dalle Regioni all’Anp o ad Ong italiane filo-palestinesi che ”sono tra gli attori piu’ attivi nella campagne di delegittimazione di Israele” e che a volte hanno partner locali sospetti di essere ”legati ad attivita’ terroristiche”. E’ quanto denuncia in un rapporto la Federazione delle Associazioni Italia-Israele evidenziando inoltre la ”mancanza di trasparenza e di controllo” riscontrata nell’erogazione dei fondi da parte delle istituzioni italiane. Il rapporto punta il dito in particolare contro le Regioni, i cui finanziamenti accertati – pari a 5 milioni di euro – non superano il ”47% dei fondi destinati ai progetti e alle donazioni di cui si ha notizia”.
Secondo Giovanni Quer – relatore del documento – se Emilia-Romagna, Toscana e la Provincia Autonoma di Trento sono stati gli enti che hanno elargito piu’ fondi, ”sette regioni – tra le quali Piemonte, Campania e Sicilia – non hanno permesso pubblico accesso ai dati sul finanziamento pubblico alle Ong pur avendo una legislazione sulla cooperazione internazionale” mentre, piu’ in generale, risulta ”difficile vedere quale percentuale la loro singola erogazione rappresenta nel bilancio dei progetti”.
Il rapporto denuncia anche un mancato controllo sulle attivita’ delle Ong che, ”spesso fanno delegittimazione attraverso l’uso di parole, simboli e immagini e non condannando il terrorismo”. Nel 1998, ricorda il rapporto, l’Emilia-Romagna ha finanziato un progetto gestito dal ‘Gruppo Volontario Civile’ con due partner locali, tra cui ‘‘Al-Ihsan, organizzazione di beneficenza che raccoglie fondi per la Jihad islamica’‘.
Nel 2008, invece, ”la Cooperazione italiana ha erogato 986mila euro per programmi di formazioni in collaborazione con alcuni atenei locali tra cui l’universita’ di An-Najah, sede della cellula studentesca ‘Palestine Islamic Book, che ha reclutato numerosi terroristi per Hamas”.
E proprio rivolgendosi al ministero degli Esteri e a quello per la Cooperazione e l’Integrazione l’associazione chiede maggior controllo in fondi destinati ad attivita’ che rischiano di ”andare contro la posizione del governo italiano” sul conflitto israelo-palestinese. Il rapporto, ha aggiunto la deputata Fiamma Nirenstein, mostra ”una macchia nera sull’impegno italiano alla costruzione di un mondo piu’ giusto e restera’ un riferimento per il lavoro del legislatore”