TORRE DEL GRECO (NA)- Ci sono anche due cittadini francesi di Marsiglia tra i 48 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita all’alba dai carabinieri nel Napoletano. Un provvedimento che ha azzerato i vertici ancora in libertà dei clan Falanga, Di Gioia e della frangia `scissionista’ dei Di Gioia attivi a Torre del Greco e degli Amato-Pagano del quartiere partenopeo Secondigliano.
Le accuse sono associazione di tipo mafioso, omicidio volontario, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal carattere transnazionale dell’illecita attività, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia e trasferimento fraudolento di beni nonché riciclaggio. Le indagini, condotte dal Nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata, sono state avviate nel giugno 2009 all’indomani dell’agguato mortale nei confronti di Gaetano Di Gioia detto `o tappo’, capo storico dell’omonimo clan ucciso il 31 maggio con sette colpi di pistola. L’uomo era in auto con il figlio Isidoro, scampato alla morte, e la sua uccisione segnò la scissione dell’organizzazione criminale ordita dagli stessi elementi di vertice del clan scontenti della gestione economica del clan. Le investigazioni, coordinate dalla Dda partenopea, hanno fatto luce su una serie di reati perpetrati sul territorio, dal traffico di stupefacenti, alle estorsioni fino al reinvestimento dei capitali illeciti in aziende e appartamenti.
Il provvedimento cautelare ha portato all’arresto di 12 donne, tra cui le mogli di Giuseppe Falanga e Gaetano Di Gioia e le due consorti di Isidoro Di Gioia, mentre per 27 indagati la misura restrittiva è stata notificata in carcere. Di fatto è stata azzerata la struttura criminale attiva nell’ultimo ventennio a Torre del Greco, colpendo i tre clan camorristici che si sono succeduti nel tempo, vessando commercianti e imprenditori con attività estorsive `a tappeto’, sottoponendoli anche al doppio racket e gestendo il traffico internazionale di sostanze stupefacenti nonché le piazze di spaccio.
Tra i destinatari dell’ordinanza cautelare c’è anche Giuseppe Falanga, detto `Peppe o’ struscio’, elemento di vertice dell’omonimo clan attivo a Torre del Greco già dal 1989 quando la famiglia si aggregò a personaggi criminali di Torre Annunziata e a pregiudicati locali come Gaetano Di Gioia che, nel 2007, assunse il comando del clan, modificando il nome in Di Gioia, dopo l’arresto di Falanga e di altri affiliati.
Rispetto, poi, al traffico di droga, l’indagine ha consentito di individuare i canali di approvvigionamento della cocaina e dell’hashish, importati dalla Spagna – ha reso noto il procuratore aggiunto di Napoli, Rosario Cantelmo – grazie ai due narcotrafficanti del gruppo francese dei `marsigliesi’. Sono stati accertati, inoltre, collegamenti `trasversali’ tra i due gruppi torresi e gli Amato-Pagano di Secondigliano, mediati dai cosiddetti `Bastone’, attivi nell’area a nord di Napoli. E proprio i `Bastone’ rifornivano di marijuana le piazze di spaccio di Torre del Greco.
In manette anche Ciro Giannini, imprenditore del settore edile, ritenuto dagli investigatori il `riciclatore’ degli affari illeciti del clan e intestatario fittizio di alcuni beni sequestrati nel corso dell’operazione di oggi.
(foto: newfotosud da ilmattino.it)