CAPACCIO (SA)- Quello messo in piedi dall’ex comandante della Forestale di Foce Sele, il maresciallo Marta Santoro, presenta le caratteristiche del classico sistema organizzato.
C’era l’utilizzo disinvolto e spregiudicato del potere conferito dalla divisa; c’era lo stato di soggezione psicologica costante dei soggetti avvicinati; c’era la scelta scientifica del giorno, il luogo e l’ora in cui colpire; c’erano familiari che beneficiavano dei suoi metodi, consapevolmente o meno; c’erano connivenze estese ad altri apparati pubblici; c’era qualche sgherro senza divisa ed in odor di delinquenza che si muoveva per suo conto incassando tangenti. E molto altro ancora. C’è chi spara, incendia e fa attentati (si chiama camorra) se non tiri fuori soldi, e chi a colpi di sigilli, carte e documenti fa esattamente la stessa cosa. (…)
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Ad oggi sono una quarantina i soggetti che accusano Marta Santoro, dopo l’iniziale gruppo di imprenditori cilentani che, stremati dalle estorsioni (usano spesso questo termine i magistrati), hanno dato il via a tutto.
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Roma del 28.10.2012