NAPOLI- Lazio, Calabria, Campania e Lombardia. I vertici del Pdl studiano i vari ‘dossier’ e provano a mettere a punto una strategia per evitare la debacle dopo le dimissioni di Polverini ed eventuali terremoti in altre giunte locali a rischio inchieste giudiziarie. Oggi in via dell’Umilta’ il segretario Angelino Alfano ha convocato i vertici del partito nazionale e quelli delle realta’ ‘sotto osservazione’ (hanno varcato il portone Mantovani, Cosentino, Santanche’, Scopelliti, e con il segretario si sono seduti Cicchitto, La Russa, Gasparri, Verdini, Lupi).
Sullo sfondo e a fare da corollario, le fibrilazioni degli ex An – legate tra l’altro a doppio filo con le vicende laziali e il futuro in regione – e il simbolo del Pdl, ovvero come presentarsi alle urne prima delle politiche qualora davvero Silvio Berlusconi decidesse di azzerare tutto e ripartire con un nuovo progetto. Per primo il nodo Lazio: alla riunione hanno preso parte sia la governatrice dimissionaria che il sindaco di Roma. Diversi i ‘nodi’ da sciogliere: la ricandidatura o meno degli attuali consiglieri e le modalita’ di selezione; l’opportunita’ di ritirare o meno dalla giunta dimissionaria i restanti assessori pidiellini; la data del voto. A complicare la gia’ difficile partita le voci sull’intenzione di Alemanno di rassegnare le dimissioni (indiscrezioni smentite dal diretto interessato). Un malumore che, secondo alcuni nel partito, sarebbe dettato anche dal rischio di non bissare l’esperienza al Campidoglio e di rimanere fuori dai giochi.
