ROMA- “Non ho mai chiesto a nessuno di parlare con i giudici napoletani che indagavano su di me”. Cosi’ l’ex guardasigilli Clemente Mastella sentito a Roma come testimone dai giudici dell’ottava sezione penale del tribunale nel processo a carico del magistrato Tina Cardone, sua collaboratrice al ministero della Giustizia, accusata di tentata corruzione in atti giudiziari.
Secondo l’accusa Tina Cardone, che aveva lavorato alla corte d’appello del capoluogo campano, avrebbe contattato alla fine del 2006 il gip del tribunale di Napoli, Sergio Marotta, invitandolo ad assumere un atteggiamento “morbido” nei confronti di Mastella nell’ambito dell’inchiesta sull’Udeur in Campania che coinvolgeva anche la moglie del politico, Sandra Lonardo.
Mastella in aula ha ricordato di conoscere Cardone da oltre trent’anni e di averla portata al Ministero per collaborare nel suo staff. “In quel periodo avevo perso la serenita’ – ha detto Mastella in tribunale – parlavo della vicenda continuamente a tutti. Per questo credo che se la Cardone ha deciso di parlarne al giudice, conoscendo il suo rigore morale, lo avra’ fatto spontaneamente quasi come un atto umanitario, per chiedere quello che stava accadendo”. “E’ stata una vicenda drammatica per me – ha raccontato ancora Mastella – che ha poi portato alle mie dimissioni da ministro della giustizia. Una vicenda iniziata nel 2006 e che ancora sto aspettando che si concluda poiche’ non sono stato giudicato”.