NAPOLI- Se le cose non dovessero cambiare nelle ultime ore della giornata, la malattia collettiva che oggi ha colpito buona parte dei lavoratori della Circumvesuviana, l’azienda che si occupa dei collegamenti su rotaie tra Napoli e buona parte dei comuni della provincia ma anche con citta’ del Salernitano (come Sarno e Scafati) e dell’Avellinese (come Baiano), produrra’ una soppressione dell’80 per cento delle corse rispetto a quelle previste dal piano di esercizio in vigore dalla meta’ di settembre.
In particolare, secondo quanto riferisce l’Orsa trasporti, uno dei sindacati che ha seguito da vicino la protesta a colpi di certificati medici, su 259 corse previste, se ne effettueranno fino al termine dell’esercizio quotidiano appena 45. E’ il sintomo di un malessere che, abbinato al blocco delle attività dell’Eavbus, la collegata dell’ente autonomo Volturno che garantisce la mobilita’ su gomma in diversi comuni della provincia di Napoli e i collegamenti tra il capoluogo campano e Scafati, Nola e Avellino, ha prodotto una giornata catastrofica per i trasporti in tutta l’area napoletana.
Alla vigilia per giunta di una giornata, quella di domani, che si annuncia altrettanto drammatica dal punto di vista degli spostamenti a causa dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa-Cisal e Ugl trasporti. Il blocco odierno ha prodotto il caos tra le migliaia di pendolari che ogni giorno si servono soprattutto dalla Circumvesuviana per arrivare a Napoli dalla provincia. Lavoratori in ritardo, studenti a casa, con l’immancabile corsa ai mezzi alternativi: c’e’ chi ha optato per i convogli di Trenitalia, chi ha fatto ricorso alle auto, chi ancora ha alzato le mani rinunciando ad ogni spostamento.
Non mancano le polemiche: per i lavoratori in malattia collettiva viene chiesta anche l’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura, come afferma il segretario regionale di Codici Campania, Giuseppe Ambrosio. A scatenare l’ennesima protesta dei lavoratori Circum e’ stato essenzialmente il ritardo nei pagamenti degli stipendi di settembre, che anche oggi l’azienda ha assicurato arriveranno il 5 ottobre. Una circostanza che la scorsa settimana aveva portato i macchinisti a promuovere la protesta che ha portato alla partenza in ritardo di circa dieci minuti di ogni singola corsa. Ma se si scava, si intuisce come i lavoratori siano preoccupati per il futuro dell’azienda, alla prese da troppo tempo con difficolta’ economiche. Analoghe preoccupazioni che da giovedi’ pomeriggio portano i lavoratori dell’Eavbus a tenere fermi i pullman dei depositi, ufficialmente per la mancanza di dispositivi di sicurezza sui mezzi.
Domani nuova giornata di passione per i pendolari, perche’ alle proteste di questi giorni si aggiungera’ lo sciopero di 24 ore, con fasce protette che garantiranno soltanto un minimo di respiro agli utenti.