Nelle infernali giornate di calore dell’agosto scorso, c’era chi lavorava nell’interesse dei cittadini. A prescindere. Averceli dei rappresentanti politici così: ventuno riunioni di commissione consiliare in ventuno giorni, saltando solo due domeniche.
Un attaccamento alla causa che solo gli uomini di Di Pietro dislocati sul terrritorio potevano dimostrare. A pagare il conto di tanto impegno, ovviamente, ci dovranno pensare i cittadini della città del corallo, quella Torre del Greco a guida Idv indipendentemente dal cambio di maggioranza. Circa undicimila euro scaricati sull’erario per riunioni regolarmente andate deserte per mancanza del numero legale: l’unico «presente fisso» -direbbe Maurizio Milani- è stato il gettone di presenza da 35 euro cadauno per ogni commissario. Sia che si riunisse, la relativa commissione, prima di Ferragosto e sia che lo facesse dopo: di fatto c’è che convocazione dopo convocazione, riunione a vuoto dopo riunione a vuoto, alla fine la nota spese sempre in ragioneria arriverà, e sempre al consigliere sarà devoluto il gettone per il «disturbo» estivo.
La storia l’ha raccontata il quotidiano “Metropolis”.
Primo in classifica Giuseppe Speranza, capogruppo del partito di Di Pietro che, sarà un caso, proprio ieri mattina ne ha sparata un’altra contro il finanziamento pubblico della politica. Segue un esponente dell’Udc e a cascata altri dipietristi. Inutile dire che le riunioni di commissione erano tutte convocate per risolvere le solite «gravi emergenze che assillano la città».
Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 2 ottobre 2012)