ARCHIVIOBimbi a rischio per l’ingestione delle pile al litio dei telecomandi

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Telecomando

CASERTA- I telecomandi a distanza per la televisione, per la saracinesca del garage o per lo stereo sono implicati quasi nel 40% dei casi di ingestione di pile al litio da parte di bambini. Un fenomeno spesso difficile da diagnosticare, tema di un incontro al XXIV Congresso nazionale della Societa’ italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) che si chiude oggi a Caserta.

La relazione, dal titolo ‘Una nuova emergenza. L’ingestione delle pile a disco’, e’ stata tenuta da Pasquale di Pietro, coordinatore Dea Pediatrico – Irccs Istituto G. Gaslini, pediatra che da anni monitora quest’emergenza sanitaria. Il problema dell’ingestione da corpi estranei – evidenzia una nota – non viene affrontato con adeguata consapevolezza o viene, in alcuni casi, sottovalutato. Esso e’, infatti, insieme al soffocamento da cibo, la prima causa di morte nei bambini (dati Istituto superiore sanita’), tra gli incidenti verificatisi dentro le mura domestiche, nei primi anni di vita. L’ingestione delle pile a disco, rispetto a quella di altri corpi estranei, e’ particolarmente pericolosa: gli effetti gravi si possono verificare gia’ dopo due ore dall’ingestione. E i sintomi precoci non sono facilmente individuabili o sono addirittura assenti, mentre quelli avanzati compaiono quando la situazione risulta difficilmente gestibile. Lo dimostra il recente tragico caso di una bambina di 5 anni morta a Firenze proprio per aver ingoiato una pila.

 

Redazione Eolopress

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