ARCHIVIOCampania, sorpresa amara per i cacciatori: il Tar blocca la pre-apertura della stagione

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caccia

CASERTA- Con atto monocratico del giudice Alfonso Graziano il Tar, accogliendo il ricorso del Wwf, sospende in via cautelare l’efficacia del calendario venatorio regionale e fissa l’udienza per la discussione al 12 settembre.

E’ UNA TELENOVELA CHE ORMAI SI RIPETE CON PUNTUALITA’ ANNUALE.
I cacciatori sono stanchi di essere presi in giro, vilipesi da una struttura regionale inadempiente, incapace di motivare le proprie scelte e di difendere i propri deliberati.

I PARERI DELL’ISPRA non rappresentano il vangelo e possono essere sicuramente disattesi, ma la Regione ha l’obbligo di supportare le proprie decisioni con dati e studi riconosciuti. E’ ovvio che in assenza di riferimenti tali da giustificare il perchè ci si è discostati dai suggerimenti dell’ISPRA, ovvero in mancanza di atti previsti per la valutazione ambientale, si espone il fianco a ricorsi giurisdizionali come quello messo in campo dal WWF, con esiti ormai noti.
Il mondo venatorio è esasperato, deluso, e non tanto perchè gli vengono sottratte alcune giornate di caccia, per altro di appostamento e ridotte negli orari, ma perchè non riesce ad avere più certezze sui tempi, sui luoghi e sulle specie ove poter svolgere la propria passione. Adempimenti burocratici sempre più certosini, limitazioni, barriere, una politica incapace di leggere gli indotti che genera il mondo venatorio e comprende le potenzialità e la progettualità (collaborazione nella prevenzione incendi, ricostituzione degli habitat e delle presenze faunistiche, programmi per la messa di colture a perdere, corsi di formazione per cacciatori e censori faunistici, ecc…) stanno mettendo a dura prova una realtà che ha, forse, il torto di avere la passione innata per la caccia, passione che paga profumatamente allo Stato, alla Regione, alle Province, agli ATC.

I CACCIATORI VERSANO ANNUALMENTE CIRCA 114 MILIONI DI EURO ALLO STATO, OLTRE 4 MILIONI DI EURO ALLA REGIONE, CIRCA 1 MILIONE E MEZZO DI EURO AGLI ATC, E DI QUESTI SOLO UNA UNA PICCOLA PARTE E’ IMPEGNATA, PER ALTRO MALAMENTE, PER FINALITA’ PREVISTE DALLA LEGGE, E CREANO UN INDOTTO ECONOMICO IN ITALIA DI CIRCA 3 MILIARDI E MEZZO DI EURO. Molti sono gli Enti e le Associazioni che ricevono benefici con la presenza dei propri rappresentanti nelle Commissioni, negli organismi, ivi compreso il mondo ambientalista pronto a “sparare” contro i cacciatori, ma assolutamente sordo a comprendere la legittima passione.
Alla Regione si chiede un intervento immediato a difesa ed a conferma delle proprie scelte, per altro in linea con il documento ORNIS ed i dati del KEY CONCEPTS, riconosciuti a livello europeo, per riprendersi quelle prerogative decisionali troppo spesso negli ultimi tempi messe in discussione in sede giudiziale.

FEDERCACCIA CASERTA

 

Redazione Eolopress

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