NAPOLI- “Dopo aver incenerito i simboli di quella che doveva essere la rivoluzione arancione –Rossi, Vecchioni, Narducci e Realfonzo -, dopo aver raccontato balle sulla risoluzione dell’emergenza rifiuti e sul risanamento delle dissestate casse comunali, cade anche l’ultimo proclama sul De Magistris sceriffo integerrimo contro l’assalto dei poteri forti”. Lo dichiarano in una nota congiunta il presidente della prima municipalità di Napoli, Fabio Chiosi, ed il presidente del think tank under 35 Giovani in Corsa, Tiberio Brunetti.
“Il presunto affaire De Magistris-Faraone Mennella sulla costruzione del nuovo stadio, riferito autorevolmente dal Presidente De Laurentiis, ci fa venire in mente l’inquietante titolo di un film: “le mani sulla città. Ci chiediamo se questo era il concetto di “potere ai senza potere” di cui De Magistris scrive nei suoi tweet in cui prova ancora a buttare fumo negli occhi ai suoi elettori. Sulla vicenda registriamo singolarmente uno stranissimo silenzio di tutta la sinistra, da quella governativa, a quella giustizialista ed antisistemica. Delle due l’una: o sono tutti al mare e non hanno seguito la vicenda, o non intervengono per non doversi schierare in maniera critica contro De Magistris. Ma scommettiamo che se il protagonista di una simile querelle fosse stato un esponente di centrodestra ci troveremmo già di fronte a manifestazioni sotto Palazzo San Giacomo”, conclude ironicamente la nota.
