ARCHIVIOCampania: ci mancavano solo gli agrofarmaci taroccati

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Paraquat_agrochemical_products_packing_bottle

NAPOLI- Soddisfazione del ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, per l’esito delle indagini contro il traffico illecito di agrofarmaci in Campania da parte del Nucleo Antifrodi dei Carabinieri delle Politiche Agricole e Alimentari che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli a carico di 24 persone, 7 delle quali sottoposte ad arresti con custodia in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 6 all’obbligo di dimora.

“Tutelare le nostre produzioni agroalimentari e’ una priorita’ assoluta di questo Governo, – afferma Catania in una nota – che incardina la propria azione sul rispetto della legalita’. Proprio in questo ambito il costante presidio, controllo e contrasto operati dal Nucleo Antifrodi Carabinieri rappresentano una garanzia per salvaguardare la sicurezza dei nostri prodotti e l’immagine dell’Italia. Mi congratulo quindi con tutti gli uomini impegnati anche in questa importante operazione che ha consentito di stroncare un’organizzazione criminale, dedita alla produzione e commercializzazione abusiva di agrofarmaci”.

Le indagini sono state condotte in collaborazione con il Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata e hanno portato al sequestro di oltre 140 tonnellate di agrofarmaci (formulati e sostanze attive), per un giro d’affari stimato in oltre 2.000.000 di euro solo nell’ultimo anno. I soggetti coinvolti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, contraffazione di prodotti industriali, ricettazione, riciclaggio e abusiva commercializzazione di agrofarmaci.
L’inchiesta, che nasce nell’ambito di alcuni controlli sulla tracciabilita’ dei prodotti biologici, ha evidenziato una fitta rete di commercializzazione illegale di prodotti fitosanitari contraffatti e/o di provenienza furtiva – irregolari, riconducibile ad un gruppo criminale ben organizzato e strutturato su una rete commerciale internazionale e nazionale che ha approvvigionato ingenti quantitativi di ”sostanze attive”, in parte non commercializzabili in Italia ed in alcuni casi in tutta Europa, utilizzate per confezionare ”formulati” contraffatti nella forma (recipienti, etichette, chiusure) e nel contenuto. L’indagine ha evidenziato, tra l’altro, l’intenzione dell’organizzazione di intraprendere un’attivita’ di importazione anche dalla Cina.

In particolare la struttura criminale agiva su tre livelli: il primo riguardava il procacciamento delle ”materie prime” (formulati, sostanze, contenitori, etichette false) anche mediante importazione di sostanze attive provenienti dall’estero, alcune delle quali vietate in Italia; il secondo provvedeva alla trasformazione delle sostanze nei prodotti finali; il terzo era costituito da commercianti-acquirenti che acquisivano il prodotto con un prezzo ribassato dal 20 al 50% rispetto ai prodotti originali, senza garanzie qualitative.
I fitofarmaci tossici venivano utilizzati anche per far maturare piu’ in fretta gli ortaggi. Emerge dalle intercettazioni telefoniche contenute nell’ordinanza di custodia cautelare. Un negoziante di Sant’Egidio del Monte Albino(Salerno) chiede a Luigi Borriello, uno dei principali indagati, se ha disponibilita’ di Ethrel. Borriello ha alcune confezioni da cinque litri, ciascuna della quale, dice costa 30 euro. Si tratta di un prodotto contraffatto: ”Quello della societa’ – spiega al cliente – costa 48, eh!”. L’interlocutore precisa: ”Me ne serve poco, un cartone magari per qualcuno che me lo chiede, per far maturare i pomodorini, per far maturare i peperoni”.

Dalle indagini e’ emerso che Borriello aveva clienti soprattutto in Campania (in particolare a Napoli, Capaccio, Scafati, Pagani e Striano), Puglia (Andria) e Sicilia (Licata e Vittoria). Il Dormex, un fitofarmaco a base di Paraquat(nella foto inalto) molto richiesto nonostante il suo commercio sia vietato, e’ considerato cosi’ pericoloso dagli stessi addetti ai lavori che, in alcuni casi, gli autotrasportatori si rifiutano di trasportarlo. Emerge dalle intercettazioni fatte dai carabinieri del nucleo antifrodi e del gruppo di Torre Annunziata, coordinati rispettivamente dal capitano Riccardo Raggiotti e dal capitano AlessandroAmadei. Luigi Borriello, ritenuto uno dei promotori dell’associazione per delinquere, conversa al telefono con un suo cliente e gli propone di ordinare per entrambi una certa quantita’ di Dormex. L’interlocutore si rifiuta: ”No, quello che mi porta la roba non me lo vuole mandare. Dice che e’ troppo pericoloso”.

 

Redazione Eolopress

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