Parafrasando un ricorrente luogo comune, si potrebbe dire che «l’Imu si è fermata ad Eboli». O, meglio, sull’uscio della porta del sindaco Martino Melchionda (foto) del suo assessore al bilancio e tributi, di un paio di capigruppo di maggioranza e di altri pezzi della politica locale. Mentre ci si appresta a varare una manovra di bilancio che porterà l’aliquota Imu al massimo -al 10,6 per mille dall’attuale 7- si scopre che i primi a sfuggire alla tenaglia saranno proprio i vertici amministrativi. Il solito, vecchio adagio tipico del Belpaese. Secondo i dati forniti dal sistema “Sister” dell’Agenzia del territorio, il sindaco, membro di punta del Pd, ha uno studio professionale in pieno centro di 6,5 vani accatastato come “A2”, cioè come civile abitazione. Ne consegue che le imposte da versare, sia che vengano aumentate le aliquote sia che restino ferme, saranno inferiori al dovuto per almeno la metà. Eppure, la stampa locale è zeppa di dichiarazioni ispirate alla lotta all’evasione, al contrasto dei furbetti di qua e la guerra alle ingiustizie di là. Da buon sindaco, ha già dato l’esempio: infatti, lo segue sullo stesso terreno l’assessore ai tributi, Pasquale Lettera, vale a dire colui che materialmente gestisce le tasche altrui quanto a tasse e tributi. Commercialista, dispone di uno studio accatastato come civile abitazione con codice “A3” invece che “A10” (uso professionale), pur abitando notoriamente in un altro posto: se ne deduce che anche lui paghi l’Imu per la metà. Per non dire della vicenda del capogruppo Idv, famoso partito degli onesti: Francesco Rizzo, così si chiama il leader locale dei dipietristi, vive in una villa di 8,5 vani con giardino e piscina. Buon per lui, ma sapete com’è accatastato l’immobile? Con il codice “A3” che significa “casa economica” invece che “A7” che indica la voce “villino”. Il suo omologo dell’Api, già assessore al bilancio nella precedente giunta Melchionda, Arturo Marra, addirittura dispone di un sottotetto, dove c’è lo studio professionale della figlia avvocatessa, che non è stato possibile accatastare in quanto c’è un’indagine giudiziaria in corso per abusivismo edilizio. Potrebbero anche aver pagato il giusto nonostante il Sister indichi altro: ma per dimostrarlo dovrebbero esibire il modello F24. Un solo consigliere comunale, su questo terreno, sta dando filo da torcere: si tratta dell’indipendente Paolo Polito.
Per farsi un’idea dell’andazzo, infine, c’è da segnalare una vicenda esilarante. Il capogruppo Pd, Enzo Rotondo, medico dell’Asl, qualche mese fa non era sul posto di lavoro perché ammalato: peccato, però, che risultava presente nei verbali di commissione consiliare negli stessi giorni e alla stessa ora in cui avrebbe dovuto essere in casa per ragioni di salute. Rotondo si è così giustificato, tra le altre cose: «Ero depresso e il medico mi ha consigliato di uscire per svagarmi». Un modo come un altro per dire: «Faccio politica perché me l’ha ordinato il dottore». Non solo Cristo, anche le comiche si saranno fermate ad Eboli.
Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 29 luglio 2012)