CASTELLAMMARE DI STABIA – “Anche quando si tratta di camorristi e, in particolare, di camorristi tesserati con qualche partito, sono abituato a non guardare in faccia a nessuno. E se dovesse risultare confermato che tra gli iscritti al Pdl di Castellammare di Stabia vi è qualche persona di camorra, pretenderò che il mio partito proceda all’immediata espulsione della stessa.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Chiarisco ancora che, per quanto riguarda la mia persona e il mio ruolo politico-istituzionale, quello che conta sono le mie azioni che in termini di attacco alla camorra parlano molto chiaro. Ribadisco che, se i fatti raccontati da Metropolis fossero confermati, pretendo sin d’ora che, comunque, i tesserati Pdl che fossero individuati in qualunque modo riconducibili a clan di camorra siano espulsi immediatamente dal partito. Aggiungo, ancora, che il tesseramento del Pdl è un tesseramento estremamente libero, in cui qualunque cittadino può iscriversi anche via web o per corrispondenza. E che, quindi, il tesseramento stesso sfugge per definizione statutaria a ogni ipotesi di controllo preliminare da parte del partito stesso. Ciò, ben diversamente da quanto accadde nel 2009 per il Pd a Castellammare, laddove i tesserati camorristi si dovettero presentare personalmente presso la sezione dello stesso Partito democratico esibendo un documento, firmando di proprio pugno e pagando l’iscrizione alla presenza di funzionari del Pd stesso. Aggiungo ancora che se fossero confermate tutte le asserzioni del giornale stabiese saremmo in presenza di un numero di persone così ridicolo che, su quasi 3300 adesioni, arriverebbe a una percentuale dello 0,001. Va chiarito che l’attacco giornalistico è stato sferrato in maniera alquanto affrettata. Infatti, il giornale, è entrato in possesso della lista dei tesserati non ancora pubblica ed ha divulgato la distorta notizia, senza tener conto, dolosamente, neppure del fatto che, dall’epoca della conclusione del procedimento di tesseramento, non è trascorso il tempo utile ad avviare e a concludere i controlli ad effettuarsi – non da parte mia – su ciascuna singola tessera secondo statuto e regolamento del partito. Se poi il metodo di questa macchina del fango animata in prima battuta da questo succedaneo di San Catello che risponde al nome di Santaniello e dal suo committente e datore di lavoro che risponde al nome dell’on. Orlando (il quale avrebbe parecchi affarucci suoi di cui occuparsi se solo pensiamo alle primarie del Pd a Napoli e annessi secondiglianesi) è quello di sparare a raffica pescando tra gli elenchi degli iscritti tesserati Pdl a Castellammare (che ancora non si sa come abbia avuto) nomi di famiglie intere, senza neanche avere la decenza di pensare che esistono le omonimie, allora vuol dire che ci attrezzeremo di conseguenza. Chiarisco che quando si tratta di camorra io non chiudo né uno né tutti e due gli occhi a differenza degli esponenti della sinistra stabiese e non, esercitando al contrario, con attenzione estrema, tutti i poteri di controllo di cui sono dotato, quando ne sono dotato. Ovviamente, parlando di tesseramento, non ho nessun potere di controllo.
Vale la pena, poi, di ricordare al solito stupido in malafede che se, per esempio, tale Nicola Abatino ha deciso di tesserarsi, lo stesso Nicola Abatino, ancorché licenziabile da alcuni anni, in quanto dipendente comunale, non era stato mai cacciato dal Comune dalle amministrazioni precedenti alla mia, ivi compresa quella Vozza, tanto da rientrare come caso emblematico non solo negli atti della commissione d’accesso, ma da essere oggetto di una delle prescrizioni dettate dal prefetto all’esito della stessa e che, non appena fui eletto sindaco, l’Abatino fu licenziato dalla mia Amministrazione in ottemperanza alle prescrizioni prefettizie. Non è venuto in mente a questi spalatori di fango che l’Abatino, per esempio, avrebbe potuto decidere di tesserarsi al solo e unico scopo di creare una difficoltà al partito e al sindaco che aveva osato licenziarlo? Nel contrasto alla camorra mai fatto fino ad oggi in questa città al di là di inutili buffonate di facciata, dai miei predecessori, com’è mia abitudine ci sto rischiando in proprio personalmente e familiarmente e non permetto a nessun buffone in malafede di mettere neanche lontanamente in dubbio, nella sua paranoia strumentalizzatrice, che la gente su questo come su tutti gli altri temi si possa fidare di me”, ha aggiunto Bobbio.
“Se questo è il gioco, sono disposto a giocarlo con qualunque mezzo e questi cialtroni calunniatori non devono fare altro che scegliere come e dove. Come mai, guarda caso, su un tesseramento in provincia di Napoli superiore alle 55mila adesioni, il «caso» viene montato dal giornale di Castellammare a me ostile, a firma dell’addetto stampa del Pd provinciale e regionale verticalizzando questa patetica bolla mediatica, come sarebbe stato lecito attendersi non già sul partito ma sul sindaco che, ribadisco, come dovrebbe essere noto, è un semplice iscritto e non il responsabile cittadino né il titolare dei poteri di controllo sul tesseramento? Per questa gente, la realtà non conta: quando gli conviene mi dipingono come un emarginato nel Pdl e quando gli conviene il contrario, come oggi, mi vogliono far apparire come il vero padrone e controllore del partito. Diffido Metropolis formalmente dal continuare su questa strada sensazionalista, calunniatoria e diffamatoria sia nei titoli che nei contenuti degli articoli. All’iniziativa di oggi farà subito seguito una mia querela e richiesta di risarcimento danni e altre ne seguiranno se la cosa dovesse ripetersi”, ha concluso Bobbio.
L’ufficio stampa