NAPOLI- Sulle soluzioni da adottare per uscire dall’emergenza rifiuti in Campania occorre “decidere cosa fare” e non c’è “nulla da mediare”, anche rispetto al termovalorizzatore di Napoli. Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini (nella foto) parlando nel capoluogo partenopeo a margine di un convegno organizzato da Marevivo.
“Non credo ci sia nulla da mediare – ha detto il ministro – con la Commissione europea abbiamo un impegno e dobbiamo uscire dalla crisi ormai più che decennale dei rifiuti. C’è da decidere cosa fare”. “Ognuno faccia la sua parte – ha aggiunto – e va fatto in fretta perché, con l’impegno preso a Bruxelles a gennaio, abbiamo meno di 5 mesi per avere chiaro il percorso per far uscire la Campania dall’emergenza, attraverso misure e iniziative che si realizzano nella regione”.
Rispetto, poi, al trasferimento dei rifiuti all’estero via mare a bordo di navi, Clini ha sottolineato “il paradosso” secondo il quale “i nostri rifiuti servono per dare calore ed elettricità agli altri”. “Siccome questo non avviene gratis – ha sottolineato il ministro – l’intera comunità italiana e di Napoli pagherà per questo servizio. Di fatto forniamo materia prima per fornire elettricità all’Olanda, pagando anche. E’ un controsenso. Se avessimo fatto gli impianti in Campania – ha concluso Clini – accompagnati alla raccolta differenziata, oggi i cittadini della Campania avrebbero elettricità e calore”.
Il ministro ha precisato di “non volere aprire una discussione ideologica sull’inceneritore” sottolineando, però, che “i rifiuti napoletani servono a produrre energia e calore ad altri e non in Italia. Ognuno – ha concluso – tragga le sue conclusioni”.
