ARCHIVIOCampania, dieta mediterranea: finalmente c’è la legge

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NAPOLI- “Con l’approvazione della legge sulla dieta mediterranea compiamo un altro passo per la salvaguardia di qualita’ e sicurezza alimentare dei cittadini”. Cosi’ Vito Amendolara, consigliere delegato per l’Agricoltura del governatore Caldoro e Pietro Foglia, presidente dell’ottava commissione (Agricoltura, Caccia, Pesca, Risorse comunitarie e statali per lo sviluppo) del Consiglio regionale della Campania.

“Dopo il riconoscimento da parte dell’Unesco – spiega Amendolara – quello di oggi era un atto dovuto da parte della Regione. La promozione della dieta mediterranea d’altra parte, e’ un obiettivo comune delle politiche regionali per il territorio rurale volte al sostegno e alla valorizzazione del paesaggio, del turismo sostenibile, della salute e del patrimonio naturalistico e storico-culturale della nostra regione, in una parola, della multifunzionalita’ dell’agricoltura”.

L’approvazione della legge regionale, unica nel suo genere in Italia, segna, per Amendolara “un importante passo per la promozione della qualita’ dei prodotti e di uno stile di vita sano, un volano economico, da un lato per le esportazioni delle nostre tipicita’, dall’altro per la crescita di un turismo culturale ed enogastronomico. Nella legge – aggiunge – e’ prevista anche l’istituzione di un Osservatorio per la dieta mediterranea che potra’ aprire la strada a nuove sinergie anche con il mondo della ricerca. Quello di oggi, quindi, e’ un atto fondamentale per lo sviluppo economico della nostra regione”.

“Il valore di questa legge – gli fa eco il presidente dell’ottava commissione, Foglia – avra’ ricadute non solo sulle produzioni agroalimentari del made in Campania, ma anche sulle attivita’ turistiche legate all’enogastronomia. La valorizzazione delle produzioni, tra cui le tre Docg della provincia di Avellino, rappresenta insieme alle altre produzioni tipiche un sostegno all’economia delle aree interne della Campania e alle filiere produttive legate ad una agricoltura di qualita’ e pregio, contestualmente conservando e sviluppando il patrimonio rurale dell’Europa delle regioni”.
“Gli studi scientifici parlano chiaro, chi segue la dieta mediterranea vive meglio e piu’ a lungo per questo abbiamo il dovere di tutelare questo stile di vita che, altrimenti, rischierebbe di scomparire piegato dalle leggi della globalizzazione” concludono Amendolara e Foglia.

(ilvelino)

 

Redazione Eolopress

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