ARCHIVIOAnniversario Unita’ d’Italia, manca ancora l’inno

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ROMA–  Il Tricolore, vessillo nazionale ‘certificato’ dalla Costituzione, c’e’. Cosi’ come la ‘Giornata dell’anniversario dell’Unita’ d’Italia’, istituita venerdi’ scorso dal Consiglio dei ministri. C’e’ anche il successo di un anno di celebrazioni per il centocinquantenario dell’unita’, come confermera’ Napolitano sabato prossimo, 17 marzo, nell’incontro al Quirinale sul bilancio e il significato dei dodici mesi durante i quali il Paese ha partecipato con convinzione, come ha piu’ volte ripetuto il Capo dello Stato, alle manifestazioni promosse per riscoprire e rafforzare le radici unitarie dal Risorgimento in poi.

All’appello, tuttavia, manca uno dei simboli della rinascita italiana e della sua unita’, il ‘Canto degli italiani’, non ancora inno ufficiale italiano dopo oltre un secolo e mezzo, come testimoniano le nove proposte di legge presentate anche in questa legislatura ancora ferme ai blocchi di partenza.
Nessuna delle iniziative di legge depositate da tutte le forze politiche, Lega esclusa, per ufficializzare l’inno composto da Goffredo Mameli e messo in musica da Michele Novaro ha ancora iniziato l’iter in commissione, proprio nell’anno in cui si sono celebrati in lungo e in largo per la penisola i 150 anni dell’unita’ nazionale. In compenso, prima ancora di diventare il canto ufficiale della Nazione, l’inno di Mameli potrebbe essere obbligatorio a scuola, se la proposta otterra’ il via libera in sede legislativa in commissione cultura alla Camera. La legislatura, soprattutto negli ultimi mesi, e’ stata piuttosto travagliata, con la crisi del governo Berlusconi, l’arrivo dei ‘tecnici’ a palazzo Chigi, l’assalto speculativo al debito italiano, il balzo in avanti dello spread domato a fatica con manovre che comportano sacrifici non di poco conto per gli italiani. E’ quindi giudi’stificabile che il Parlamento sia stato impegnato in altre questioni ben piu’ urgenti. Ma resta curioso che proprio nell’anno del centocinquantenario dell’unita’, ancora una volta Mameli e il suo inno siano stati relegati in secondo piano.

Adnkronos


 

Redazione Eolopress

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