EBOLI – Politiche sociali e lavoro: «Perché dividere le aree di competenza?». Se l’è chiesto il presidente della cooperativa onlus Sanatrix Nuovo Elaion di Eboli, Cosimo De Vita. Perché assistere a decine di tavoli di concertazione quando aspetto sanitario, sociale, psicologico, lavorativo, familiare e quant’altro, non sono disgiunti, se si vuole intervenire in modo serio? Questi interrogativi argomento di una serie di forum organizzati dal Nuovo Elaion di Eboli in collaborazione con l’associazione Voce Libera. Il primo appuntamento si è svolto ieri sera presso l’auditorium di San Bartolomeo. “Politiche sociali e Lavoro”, il tema del dibattito che ha visto la presenza dell’assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele, dell’ex ministro Carmelo Conte e del senatore Anna Maria Carloni. A moderare sarà il giornalista de il Mattino, Antonio Manzo. Ospite il sindaco di Eboli, Martino Melchionda. I lavori del summit sono stati introdotti da Simona Naimoli, dottore di ricerca in Diritto del Lavoro, e dalla dottoressa Carmen De Vita, psicologa del centro Nuovo Elaion. Ad accompagnare il tutto è stato un contributo visivo: dati ed immagini a supporto della discussione. Solo un primo appuntamento, dunque, concepito nell’ambito di un più vasto tema da approfondire, e cioè l’organizzazione della sanità, di quella pubblica e privata, dei servizi da offrire e gli sprechi da evitare.
In tal senso si innesta una proposta di normativa elaborata dallo staff del Nuovo Elaion. Azioni chiare che partono da concetti base altrettanto pacifici: «Innanzitutto, predichiamo da tempo la necessità di un censimento delle strutture su base nazionale». Il contributo diretto sul tema è dato dal presidente Cosimo De Vita. «Il reale fabbisogno del territorio lo si può constatare solo con uno screening», dopo il quale sopraggiunge la necessità di «avere un quadro chiaro delle strutture accreditate, come richiesto dal Ministero della Sanità». Il fine, tutt’altro che punitivo, è quello di «evitare i doppioni». Stesso passaggio per quanto concerne il ramo pubblico della sanità. «Quasi tutti gli ospedali della provincia di Salerno forniscono gli stessi servizi». Il risultato è che «se si ha necessità di prestazioni specialistiche, le famiglie sono costrette a spostarsi in altre zone d’Italia». Diversificare resta, per De Vita, l’unico modo per evitare gli sprechi e riacquistare la fiducia dei cittadini: «La sanità pubblica non può essere una questione di budget: salvare una vita non ha un limite di spesa». Tra i dati analizzati in serata, vi è quello allarmante per cui solo lo 0,5% dei posti letto previsti per disabili sarebbe sfruttato. Numeri che sottolineano la sfiducia verso i servizi sanitari. Uno 0,5 % che deriva dall’1,6%, il totale dei posti letto messi a disposizione dalla sanità campana per i diversamente abili, pari a circa 200mila unità. «Quando non riusciamo a dare risposte – ha commentato il presidente De Vita – cresce la sfiducia delle famiglie» che, quindi, si sobbarcano l’onere dell’assistenza, con tutto ciò che ne deriva in termini di spese e di disagio. D’altra parte, inutile insistere, «l’assistenza domiciliare non basta, è un costo che non porta gli stessi benefici di un’azione costante».